Domenica 22 Dicembre 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

Morte a Venezia. Trionfa Almodóvar: "L’eutanasia è un diritto d’amore"

Tilda Swinton, malata, chiede all’amica Julianne Moore di accompagnarla alla fine. "“La stanza accanto“ è empatia, è una risposta all’odio che dilaga nel mondo"

Venezia, 3 settembre 2024 – È il tema dell’eutanasia che si affaccia, prepotente, alla Mostra del cinema di Venezia. E ha il volto di Tilda Swinton, asciutta, chirurgica come sempre. Nel film di Pedro Almodóvar La stanza accanto (The Room Next Door), presentato ieri in concorso alla Mostra, è una giornalista, ex corrispondente di guerra, che sa di avere un cancro allo stadio terminale. E, con gli occhi asciutti, annuncia all’amica scrittrice Julianne Moore, ritrovata dopo anni nei quali le loro vite si erano separate, che sta per andare in una bella casa che ha affittato in mezzo ai boschi del New England. Sarà l’ultima vacanza. Un giorno, o più probabilmente una notte, prenderà una pillola che si è procurata, comprandola in qualche sito illegale. Chiede all’amica se la vuole accompagnare, in questa ultima avventura. Non dovrà fare nulla, e saprà che l’altra ha ingerito la pillola solo quando vedrà chiusa la porta della sua stanza. The Room Next Door ha toni emotivi sfumati, morbidi, dolci, di una tenerezza inusuale. E non si nega neppure qualche sprazzo di ironia.

Morte a Venezia. Trionfa Almodóvar:: "L’eutanasia  è un diritto d’amore"
Pedro Almodóvar, 74 anni, in concorso a Venezia 81 con La stanza accanto

"Questo film è a favore dell’eutanasia", dice Almodóvar, 7a anni, nell’incontro con la stampa. Più chiaro di così non si può. "Con la decisione che prende, il personaggio di Tilda ha la meglio sul cancro, pensa: “Se faccio prima di lui, non l’avrà avuta vinta“. E così, trova una maniera di raggiungere il suo obiettivo con l’aiuto di un’amica. Ma sono costrette a comportarsi come se fossero due criminali". "In Spagna abbiamo una legge sull’eutanasia – continua Almodóvar – ma è urgente che ci sia in tutto il mondo. Nel film, Julianne Moore viene interrogata, trattata come una delinquente. Non è giusto. Una legge sull’eutanasia dovrebbe esistere in tutto il mondo, e il medico che conosce la gravità dello stato del suo paziente dovrebbe poterlo accompagnare nel viaggio".

Accolto da applausi convinti anche nella proiezione stampa, The Room Next Door segna non solo la prima produzione Usa del regista spagnolo ma anche la seconda collaborazione con Almodóvar per Tilda Swinton, dopo il mediometraggio The Human Voice presentato a Venezia 2020. "Personalmente, non ho paura della morte", dice Swinton: "Sappiamo che accadrà, e ognuno deve fare un viaggio per accettare questa condizione; per alcuni il viaggio verso l’accettazione è molto lungo, ma per qualche motivo, a causa di certe esperienze nella mia vita, ne sono diventata consapevole presto. So che viene, la sento venire, la vedo venire".

Riguardo alle esperienze che le hanno fatto comprendere presto l’inevitabilità della morte, una di quelle alle quali si riferisce è probabilmente la vicenda del suo amico e compagno di cinema rivoluzionario e ribelle, il regista Derek Jarman, morto di Aids nel 1994. "Quando negli anni ’80 facevo film con Derek, emarginati dalla cultura ufficiale, vedevamo i film di Pedro e li sentivamo vicini. Pensavo che non avrei mai potuto trovare uno spazio nel cinema di Pedro, che fosse impossibile. Una volta gli ho detto: prendimi, sarò muta, o imparerò lo spagnolo per te. Poi sono accaduti questi miracoli". Prosegue Tilda: "Per me, questo film è anche una storia d’amore. Di quell’amore essenziale, quell’amicizia profonda e forte che è la più pura forma di amore". E il concetto viene ripreso da Almodóvar: "È un film sull’empatia. Una risposta all’odio che stiamo vivendo ogni giorno, in Spagna, in Francia, in tutta Europa".

Julianne Moore aggiunge: "C’è una tremenda forza vitale nei film di Pedro, ed è ciò a cui noi attori rispondiamo. Quando vedi i suoi film, puoi quasi sentire i battiti del cuore di ciascuno". E dice: "Trovo straordinario che ci sia un film così profondo su una amicizia femminile, perché è raro vederne", dice Moore. Tilda & Julianne come Thelma & Louise: in fuga, e pronte a un ultimo gesto rivoluzionario, per prendere in mano il loro destino.