Venezia, 1 settembre 2019 - "Oggi non so se lo rifarei. Perché ho due figlie, e prima di tutto penso a loro, a come vivrebbero questa cosa. Feci la scelta di interpretare quel film per istinto. E non me ne pento, visto che era l’opera di un grande regista, un film che fa discutere ancora". A 54 anni Monica Bellucci è radiosa, come sempre. Poco prima di mezzanotte, passerà sul red carpet insieme all’ex marito 52enne Vincent Cassel (al Lido con la nuova moglie, Tina Kunakey, 22 anni) per accompagnare la proiezione, della riedizione, 17 anni dopo, del suo film più estremo, più controverso: Irréversible di Gaspar Noè. Il film in cui interpreta una donna vittima di uno stupro. Uno stupro che sullo schermo dura dieci interminabili minuti.
Monica Bellucci oggi è madre di Deva e Léonie, quindici e nove anni, nate dalla sua relazione con l’attore francese Vincent Cassel. Non erano ancora nate nel 2002, quando girò Irréversible, con quella scena girata tutta senza tagli, in un solo piano sequenza crudele. "Riproporlo oggi può imbarazzare? No: se ci permette di parlare di violenza, di temi scottanti, ben venga un film come questo. La brutalità dell’abuso sessuale è una tragedia che può toccare a chiunque. Anche un film può suscitare una riflessione, e fare evolvere il rapporto fra uomo e donna".
Che cosa augura alle sue figlie? "Di vivere in un mondo migliore, dove ci sia meno paura, per esempio, a denunciare un abuso". Poi ricorda quella scena di violenza: "Per fortuna, di violenza non ne ho subita. Mi sentivo protetta da un regista che sapeva il fatto suo. Abbiamo dovuto studiare tutti i pugni e i calci che avrei dovuto prendere; ogni volta dovevo sapere esattamente da dove arrivavano, e il momento preciso, per girarmi e non essere colpita. Un lavoro enorme".
Le chiedono che cosa ami, oggi, del suo lavoro. "Quando vedo Meryl Streep ai festival, penso: la passione che la porta a mettersi sempre in gioco, un film dopo l’altro, a esplorare sempre territori nuovi, non ha età. Isabelle Huppert dice che ci sono tante fate dentro ogni attrice: e ogni volta che girano un film, una fata si risveglia e prende vita. Il cinema mi serve per svegliare le mie fate, e sentirmi viva".