'Miss Marx': il film di Susanna Nicchiarelli a Venezia 77
Secondo film italiano in concorso per il Leone d'Oro, racconta la storia vera della figlia di Karl Marx, Eleanor, che fu una delle prime femministe
Foto: Vivo film/Rai Cinema/Tarantula/VOO Be tv
"Come i lavoratori sono vittime della tirannia degli inoperosi, le donne sono vittime della tirannia degli uomini": la frase viene pronunciata dalla protagonista del film 'Miss Marx' ed è emblematica di ciò che la regista e sceneggiatrice Susanna Nicchiarelli ha voluto presentare alla Mostra del cinema di Venezia 2020. Il suo è il secondo film italiano a scendere in campo per il Leone d'Oro: le prime proiezioni avvengono sabato 5 settembre, dunque presto conosceremo il responso della critica accreditata. Nel frattempo, è utile conoscere qualcosa di più sulla storia vera che ha ispirato Nicchiarelli e sul film in se stesso. Interessa il primo film italiano in concorso? Si intitola 'Padrenostro'
Miss Marx, il film di Susanna Nicchiarelli
La trama racconta di Eleanor Marx (1855-1898), la figlia più giovane di Karl Marx e una delle prime donne ad avvicinarsi al socialismo e al femminismo, partecipando alle lotte operaie, lottando per l'abolizione del lavoro minorile e per i diritti delle donne. La sua vita cambia radicalmente nel 1883, quando viene travolta dall'amore appassionato per il biologo Edward Aveling, un sentimento che però nasconde un tragico destino.
La protagonista del film è l'attrice britannica Romola Girai, vista per esempio nel film 'Suffragette' e nelle serie TV 'The Hour' ed 'Emma' (che le hanno procurato due nomination ai Golden Globes).
Per Susanna Nicchiarelli, classe 1975, è la terza volta al Festival di Venezia: la prima con l'esordio 'Cosmonauta' (2009, vincitore della sezione Controcampo) e la seconda con 'Nico, 1988' (2017, vincitore della sezione Orizzonti). In mezzo c'è stata la partecipazione al Festival di Roma con il film 'La scoperta dell'alba'.
Presentando 'Miss Marx' a Venezia, Nicchiarelli ha scritto: "La storia di Eleanor mi ha dato l'opportunità di esplorare temi incredibilmente contemporanei in un contesto d'epoca, ma ho ritenuto necessario capovolgere i cliché del dramma in costume. Ho cercato di sovvertire l'immagine dell'eroina vittoriana e sostituirla con quella emblematica e moderna di una donna che combatte sul fronte personale e pubblico. Credo che la storia di Eleanor richieda di essere raccontata con delicata ironia: la sua vita sentimentale fu assurda e tragica, i suoi guai condivisibili anche per le donne di oggi. Ma questa storia richiede anche un profondo rispetto: le battaglie di Eleanor e dei suoi compagni risultano più che mai attuali e urgenti, oggi come ieri".