La sorpresa alla fine è stata svelata. Il nuovo Gucci firmato dal direttore creativo Sabato De Sarno è già “ancora”, che significa ancora moda, ancora stile, ancora amore, ancora entusiasmo, ancora bellezza, ancora somma artigianalità, ancora coraggio, ancora cambiamento, ancora gioia di vivere. L’ossessione di Ancora esplode alla fine del defilè che per, paura delle attese bombe d’acqua non si è tenuto per le vie di Brera, ma nell’immenso spazio sfilate dell’headquarter di Gucci in via Mecenate. La voce di Mina riempie i cuori e le menti, specie di chi ricorda la canzone sensualissima del 1978, ed è la colonna sonora perfetta della sfilata, che non vuol essere esibita ma intima.
Un inno di giovinezza con le modelle in minigonne e in shorts, i mocassini che crescono con la suola platform e che faranno impazzire le ragazzine nel mondo, la Jackie intramontabile bag del bon ton. Per l’estate 2024 abiti a trapezio un po’ scostati dal corpo, soprabiti perfetti, gonne con spacchi inguinali, sottovesti cipria con pizzo nero, reggiseni a vista e un sapiente gioco tra pelle e tessuto. Poche cose logate perché questo nuovo Gucci De Sarno non urla e non luccica, è espressione di uno stile molto perbene, pulito e netto, a tratti perfino minimal. "Sono fiero di Sabato, insieme abbiamo fatto tanta strada, io da Nettuno e lui da Cicciano", dice con orgoglio Piepaolo Piccioli che ha avuto accanto a sé De Sarno per quindici anni e ieri è corso a sostenerlo e ad abbracciarlo per questo debutto che ha tenuto col fiato sospeso il mondo del fashion. Fino a ieri pomeriggio quando la nuova estetica di Gucci si è srotolata in passerella con calma e semplicità, davanti a Julia Roberts che saluta Francesca Bellettini co-amministratrice delegata di Kering Group (oltre che presidente e ad di Saint Laurent) e al nuovo presidente del brand della doppia G Jean Francois Palus. Adesso tutto cambia, anzi è già cambiato in Gucci. Il mercato dirà come.
Nei magnifici spazi dei laboratori della Scala Ansaldo si preparano le scene per la Prima del Don Carlos alla Scala, un luogo dell’artigianato d’arte che ha fatto da sfondo ideale alla sfilata di Tod’s, l’ultima disegnata dal direttore creativo Walter Chiapponi. Essenzialità di linee, colori soffusi, uno stile intimo e personale per donne di raffinatezza naturale: questa la ricetta di Tod’s per l’estate 2024 che punta sul tailleur con la gonna a pieghe, tacchi 5 di preferenza per un’attitudine borghese, l’eleganza rilassata del mocassino Tod’s. Una gran bella prova per Walter Chiapponi e davvero peccato che sia l’ultima.
Elisabetta Franchi alla caserma di via San Luca ha una marea di clienti e di fan della sua moda femminile e abbagliante. Stavolta la sua passerella assomiglia molto a un palcoscenico da concerto rock. "Io da ragazzina e ancora oggi non mi sono mai persa un’esibizione dei Depeche Mode – racconta dopo gli applausi – e il loro rock mi ha ispirata". Volumi fit e over si abbracciano, i colori neutri e del bianco e nero giocano col cedro e tanto silver, per luccicare come su un palco, un’energia pura per un’ondata di sensualità che solo una stilista donna sa comunicare in modo diretto al suo pubblico.
Da Eleventy, Paolo Zuntini direttore creativo della linea donna mostra prodotti alti di gamma per materiali e costruzioni, specie i cotoni e le sete di Como, o il lino-canapa per giacche sartoriali che si fanno ricordare. Una collezione molto sofisticata che spicca il volo sui mercati per arrivare a 65 milioni di euro nel 2023 e raggiungere poi gli 80 milioni nel 2024. L’atmosfera di Brera pervade lo spazio del defilè di Luisa Beccaria che riceve in giardino con caftani e costumi a disegni di fiori, camicie da pittore e gonne di paillettes, pizzi incredibili e tulle goffrato per un sogno di moda che affascina sempre.