Roma, 23 gennaio 2025 – Il Bettongia (noto anche come Woylies) è un piccolo marsupiale originario dell’Australia meridionale. Assomiglia ad un canguro e ha, come quest’ultimo, un marsupio dove tiene i suoi piccoli.
La sua strategia di sopravvivenza, dal punto di vista degli esseri umani, è angosciante. Quando Woylies si sente minacciato da un predatore, “espelle” uno dei suoi piccoli dal marsupio e rimbalza in una direzione diversa. In poche parole, al fine di salvaguardarsi, sacrifica i propri cuccioli: una modalità d’azione apparentemente brutale ma allo stesso tempo essenziale per salvarsi.
Woylies, il piccolo marsupiale
Questo piccolo marsupiale, appartenente alla famiglia dei Potoroidi, un tempo abitava più del 60% dell'Australia continentale. Tuttavia, la colonizzazione europea del paese ha portato con sé gatti e volpi, predatori feroci che hanno messo in pericolo la sua incolumità. Tra il 1999 e il 2010 la diffusione della specie è diminuita del 90%, un calo drastico dovuto a vari fattori tra cui la distruzione di gran parte dei suoi habitat naturali e la probabile diffusione di parassiti del sangue che hanno minato la salute del Bettongia.
Oggi, la sua presenza è limitata a poche isole e zone isolate del continente nel sud-ovest dell'Australia: questo costituisce solo l'1% rispetto alla sua precedente percentuale di diffusione.
"Siamo in missione per ripristinare questa specie che è scomparsa dal nostro paesaggio dagli anni della colonizzazione europea", ha detto Derek Sandow, responsabile del progetto di Marna Banggara, un'iniziativa dedicata al ripristino di parte della diversità ecologica storica della penisola Yorke (Australia).
Il progetto Marna Banggara
Precedentemente noto come "Grande Arca del Sud", il progetto, che è stato lanciato nel 2019 dal Northern and Yorke Landscape Board, è stato rinominato in onore della popolazione nativa dei Narungga, coinvolti nell'iniziativa. "Marna nella nostra lingua significa buono, prospero, sano e banggara significa paese", ha detto Garry Goldsmith, un membro della comunità di Narungga che lavora al progetto.
Il team, come primo intervento, ha eretto una recinzione di 25 chilometri per tenere lontani i predatori e creare un rifugio sicuro di 150.000 ettari. "Abbiamo ridotto l’impatto di volpi e gatti così la specie può essere reintrodotta. Potranno trovare cibo e un posto sicuro dove stare ", ha detto Sandow. Tra il 2021 e il 2023, il team ha reintrodotto quasi 200 Woylies nella zona protetta.
Sandow ha inoltre aggiunto che aumentare la diversità delle specie è importante in quanto questi individui "hanno l'impronta genetica per il futuro della specie". Il Bettongia si nutre di bulbi, semi e insetti, ma la sua fonte primaria di cibo è costituita da funghi che crescono sottoterra. Per trovarli devono quindi scavare. "Sono piccoli giardinieri della natura – ha detto Sandow – un singolo esemplare può ‘lavorare’ da due a sei tonnellate di terreno all'anno –. continua – Ecco perché sono la prima specie reintrodotta nella regione. Tutto questo ‘scavare’ arieggia il terreno, migliora la filtrazione dell'acqua e aiuta le piantine a germinare - beneficiando altri animali che si affidano all'ecosistema per nutrirsi”.
Sandow ha comunicato che il programma di reintroduzione è anche andato "oltre le aspettative". Quasi il 40% degli individui ‘analizzati’ in un recente rilevamento tenuto sotto monitoraggio erano discendenti di quelli introdotti originariamente nella zona e, 22 delle 26 femmine avevano avuto dei cuccioli. Questo significa che "si stanno riproducendo e in salute" ha detto Sandow.
Se tutto andrà secondo i piani, la squadra spera di riportare nella regione anche altre specie parzialmente estinte a livello locale, compresi altri marsupiali come il Bandicoot marrone meridionale, il Phascogale dalla coda rossa e il Quoll occidentale.
Sandow sottolinea il fatto che il miglioramento dell'ecosistema della regione, attraverso la reintroduzione di alcune specie e il controllo dei predatori, potrà avere effetti positivi anche su industrie e turismo.