
Fenicotteri in volo: le migrazioni
Le grandi migrazioni degli animali, da quelle scalpitanti, che sollevano polvere per chilometri nelle vaste pianure ai confini del mondo, fino al volo silenzioso di esemplari minuscoli e tenaci, come la libellula frecciaerrante, in grado di spostarsi dall’India all’Africa. Ogni anno milioni di animali intraprendono viaggi incredibili e pericolosi, attraversando continenti e oceani alla ricerca di cibo, clima favorevole o luoghi sicuri dove riprodursi.
Oltre ai celebri casi come quelli di gnu e balene, esistono migrazioni meno note ma altrettanto affascinanti, inclusi insetti e uccelli che attraversano anche le nostre città. Si tratta di fenomeni naturali affascinanti, uno spettacolo straordinario e prezioso.
Ma le migrazioni degli animali possono far riflettere su una questione importante: la fragilità di ecosistemi che per sostenere l’impatto del turismo rischiano di implodere. Acquisire responsabilità potrà condurci verso una nuova consapevolezza, anche nell’uso dei materiali e delle tecnologie avanzate.
Un cambiamento fondamentale potrà arrivare dalla coscienza che non sempre inseguire l’organizzazione di un viaggio estremo è la soluzione: osservare a distanza, supportare iniziative di conservazione ambientale e avvalersi delle immagini raccolte dallo straordinario lavoro dei ricercatori e delle ricercatrici ogni giorno sul campo. Questa decisione consapevole può inaugurare un’epoca diversa, in cui decidere di esplorare in modo differente, meno impattante, e decidere di viaggiare (anche) con la mente, attraverso la ricchezza di informazioni di cui oggi siamo in possesso.
Gnu e zebre: il grande viaggio africano
La grande migrazione degli gnu, che si svolge ogni anno nell’ecosistema del Serengeti-Masai Mara tra Tanzania e Kenya, è una delle migrazioni più famose al mondo. Oltre 1,5 milioni di gnu, accompagnati da centinaia di migliaia di zebre e gazzelle di Thomson, si spostano ciclicamente per seguire le piogge e raggiungere pascoli freschi.
Si tratta di un viaggio, di circa 800 chilometri, lungo e pericoloso. Fra gli ostacoli da affrontare fiumi, come il Mara, infestato da coccodrilli, e i temibili predatori presenti nel vasto territorio del Serengeti, leoni, ghepardi e iene.
Farfalle monarca: un viaggio sorprendente
Ogni anno, tra settembre e novembre, milioni di farfalle lasciano il Canada e gli Stati Uniti per raggiungere il Messico. Attraversano il territorio americano percorrendo in un lungo volo fino a 5.000 chilometri, a un’altezza che è in grado di sfiorare alte quote, persino 3000 metri. A partire dal mese marzo le nuove generazioni di monarca intraprenderanno il viaggio di ritorno verso nord, per arrivare negli Stati Uniti e in Canada entro giugno.
La migrazione delle farfalle monarca possiede caratteristiche intriganti, che variano a seconda della direzione e della stagione in cui avviene il viaggio. Quando migrano verso sud, cioè dal Canada e dagli Stati Uniti verso la California e il Messico, il percorso viene compiuto in una sola generazione, conosciuta come "generazione migratrice" o "generazione di Methuselah". Queste farfalle nascono a fine estate, tra agosto e settembre, e possiedono una vita straordinariamente lunga, circa 7-8 mesi. La longevità è dovuta alla loro capacità di entrare in una fase di riposo chiamata diapausa, durante la quale il loro metabolismo rallenta drasticamente. Una volta arrivate in Messico trascorreranno l’inverno tra i rami degli alberi, nell’attesa della nuova primavera.
Al contrario, il viaggio di ritorno verso nord, che parte dal Messico in primavera e si conclude in Canada e negli Stati Uniti settentrionali tra giugno e luglio, coinvolge più generazioni di farfalle, generalmente tre o quattro. La prima generazione lascia il Messico in primavera per raggiungere gli Stati Uniti meridionali, deporre le uova e morire. Le generazioni successive proseguono gradualmente il viaggio verso nord, fino a completare il percorso originario. Durante il viaggio primaverile-estivo, le farfalle presentano un ciclo vitale più breve, di circa 2-6 settimane, orientato alla riproduzione e alla continuazione della specie lungo la rotta migratoria.
Balena grigia: giganti in movimento
Una delle migrazioni più lunghe fra i mammiferi marini è il viaggio della balena grigia, Eschrichtius robustus, che ogni anno percorre 10.000 chilometri in meno di due mesi. Dalle fredde acque dell'Alaska, dove trascorre l’estate da luglio a settembre, migra verso il Pacifico e la Baja California, in Messico, dove si riproduce per poi partorire in acque calde e poco profonde.
I maschi tra febbraio e marzo si dirigono di nuovo verso il nord, mentre i piccoli, insieme alle madri, si fermano nella calde e ospitali lagune per poi riprendere il viaggio in aprile, quando le femmine ripartiranno tutte insieme. Osservarle durante la rotta della migrazione stagionale diventa possibile soprattutto lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, dove spesso esemplari di balena grigia si avvicinano alla riva.
Cicogne: visitatrici abituali dei cieli europei
Le cicogne che nidificano nel nord Italia, in Francia, Portogallo e Spagna e Germania occidentale volano attraverso l’Europa. Una volta attraversato lo Stretto di Gibilterra si dirigono verso l’Africa centrale, per svernare in Senegal, Ciad e Niger, dopo aver percorso il deserto del Sahara.
Dal Marocco, Algeria e Tunisia le cicogne viaggiando dalle coste verso il territorio africano, mentre gli esemplari provenienti dall’Europa orientale (Ungheria, Russia, Turchia, Polonia, Austria, Italia nord-orientale e Bulgaria) attraversano lo Stretto dei Dardanelli per raggiungere Sudafrica, Kenya e Uganda.
Uccelli migratori in città: rondini e colombacci
Anche in città è possibile osservare l’incredibile spettacolo della migrazione. Rondini e colombacci attraversano le nostre città ogni anno. Le rondini, simbolo dell’arrivo della primavera, viaggiano ogni anno dall’Africa subsahariana all’Europa, nidificando spesso proprio sotto i tetti delle case e, nelle campagne, all’interno delle stalle.
Alla fine dell’inverno il colombaccio vola dal Medio Oriente verso l’Europa per fare tappa in Italia, in diversi luoghi, come i boschi dell’Appennino, dai quali passeranno nuovamente all’inizio dell’autunno. Un’altra rotta è quella dei colombacci che abitano il Nord Europa, i quali volano lungo la rotta dell’Atlantico. Simbolo antico di speranza e resilienza, secondo una ricerca condotta presso l’Università di Pisa il segreto della loro migrazione potrebbe riguarda un olfatto straordinario.
Granchi rossi dell'Isola di Natale
In Australia ogni anno milioni di granchi rossi, Gecarcoidea natalis, migrano simultaneamente verso la costa dell’Isola di Natale, nell'Oceano Indiano, per riprodursi.
Accade durante il periodo autunnale, quando i granchi rossi si spostano attraverso l’isola per deporre le uova, influenzati dalla fasi lunari. In occasione della migrazione il paesaggio, per un attimo, viene completamente trasformato: un brulicante "tappeto rosso" vivente, a cui ogni membro della comunità presta attenzione.
Fenicotteri rosa in Africa e Europa
In autunno e all’inizio della primavera anche sul territorio italiano è possibile assistere alla migrazione dei fenicotteri rosa, in viaggio fra le lagune e le zone umide presenti in Europa, Asia e Africa.
Tra i luoghi dove osservare gli esemplari di fenicottero rosa sul nostro territorio troviamo il Delta del Po, le saline di Cervia e le ex saline di Cagliari, oggi percorribili a piedi e in bicicletta.
Tartarughe marine: navigatrici degli oceani
Specie come la tartaruga liuto o la tartaruga verde compiono lunghissimi viaggi attraverso gli oceani per tornare sulle stesse spiagge dove sono nate, in cui depongono le uova. Le migrazioni possono coprire distanze superiori ai 10.000 chilometri, come dal Pacifico settentrionale verso l’Australia e l’Indonesia.
Generalmente in inverno le rotte migratorie delle tartarughe marine si dirigono verso le acque calde: nel Mar Mediterraneo trovano riparo sulle coste libiche, turche e tunisine, oltre al centro-nord Adriatico, poco profondo e ricco di nutrimento.
Renne artiche: viaggi nelle terre estreme
Le renne in Nord America, Europa settentrionale e Siberia percorrono centinaia di chilometri attraverso l’Artico, migrando stagionalmente alla ricerca di cibo e di condizioni climatiche migliori. Quella delle renne è una delle migrazioni terrestri più impegnative, spesso condotta in condizioni estreme.
Oltre 4000 chilometri, sempre identiche le rotte. I caribù, in America del Nord, durante l’estate vivono nella tundra: sono le femmine le prime a partire, qualche settimana prima dei maschi. Quando un cucciolo nasce entro pochi minuti sa alzarsi sulle zampe e fare i primi timidi passi seguendo la madre.
Libellula frecciaerrante
La piccola libellula frecciaerrante, della specie Pantala flavescens, viaggia sull’oceano percorrendo fino a 18.000 chilometri di viaggio: un’incredibile migrazione stagionale dall’India all’Africa che non a caso le ha regalato il soprannome di “aliante errante”.
Si tratta di una migrazione studiata solo in tempi recenti, quando il biologo marino Charles Anderson, osservando gli esemplari presenti alle Maldive, nel 2009 ha ipotizzato il viaggio delle libellule Pantala flavescens dall’Oceano Indiano. Dalle ricerche sembra che un fattore fondamentale sia legato al vento, in grado di aiutare il lungo volo delle libellule durante la migrazione primaverile e il viaggio dell’autunno, quando la frecciaerrante dall’Africa torna verso l’India.