Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Le microplastiche sono arrivate anche sui Pirenei

Dopo le tracce raccolte sulle Alpi, segni di inquinamento da plastica anche sui Pirenei

Le microplastiche "scalano" i Pirenei

Le microplastiche "scalano" i Pirenei

Da una ricerca a cura di un equipe internazionale, arriva la conferma che le microplastiche hanno contaminato anche l'alta montagna. Dopo l'indagine italiana che aveva trovato particelle polimeriche sul ghiacciaio dello Stelvio, lo scenario si ripete ora sui Pirenei, dimostrando come i detriti plastici possano viaggiare per moltissimi chilometri attraverso le masse d'aria e inquinare così i luoghi più remoti del pianeta. LONTANO DALL'UOMO Il nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience ha campionato alcuni siti d'alta quota sui Pireni francesi, in un arco di tempo di cinque mesi tra il 2017 e il 2018. Le zone esaminate erano localizzate a 7 chilometri di distanza dal villaggio più vicino e a oltre 100 chilometri dalla città più prossima. MICROPLASTICHE D'ALTA QUOTA Nonostante l'assenza di insediamenti o attività umane, le analisi hanno documentato la costante presenza nel terreno di pezzi di plastica spessi dai 10 e i 150 micrometri, più o meno lo stesso ordine di grandezza di un capello umano. I conteggi hanno stimato il deposito quotidiano di 366 oggetti microscopici, di cui 249 frammenti, 73 pellicole e 44 fibre, tutti derivanti da materiali plastici. PROPRIO COME IN CITTÀ I ricercatori hanno sottolineato che la concentrazione di microplastiche sui Pirenei è paragonabile a quella di una grande metropoli come Parigi. "Non avremmo mai previsto che questo lavoro avrebbe rivelato livelli così elevati di depositi microplastici", ha dichiarato in un'intervista l'esperto di biogeochimica Gael Le Roux, dell'EcoLab di Tolosa. NESSUN LUOGO È AL SICURO L'aspetto più significativo dello studio, riguarda la scoperta che i detriti sono giunti sui Pirenei fluttuando nell'atmosfera per svariati chilometri. I modelli dei flussi d'aria suggeriscono infatti che alcune microplastiche sono state trasportate dal vento per quasi 100 chilometri, trovando infine "casa" sulle montagne.

Secondo gli autori, le prove raccolte certificano il fatto che la microplastica è classificabile a tutti gli effetti come un inquinante atmosferico, e come tale rappresenta una minaccia per tutto il pianeta, inclusi gli angoli apparentemente più inaccessibili e incontaminati.