Giovedì 21 Novembre 2024
PATRIZIA TOSSI
PATRIZIA TOSSI
Magazine

Chi è Michelle Yeoh, miglior attrice degli Oscar. La frecciata della moglie di Jean Todt

L’attrice malese è la prima donna asiatica a vincere il premio di Migliore attrice protagonista: "É un sogno che si realizza". Ha stracciato Cate Blanchett, avversaria super favorita con Tar

Grande trionfo per Michelle Yeoh, prima donna asiatica a vincere l'Oscar come Migliore attrice protagonista. Entrerà nella storia degli Academy Awards la 60enne malese (ma di origini cinesi) con la magistrale interpretazione di Evelyn in ‘Everything Everywhere All at Once’, il film pluripremiato che porta la firma dei Daniels. “É un sogno che si realizza”, ha detto commossa la vincitrice stringendo la statuetta più ambita dalle star.

Michelle Yeoh (Ansa)
Michelle Yeoh (Ansa)

“Un faro di speranza e possibilità”

"Questa statuetta è un faro di speranza e di possibilità. Sta a dimostrare che i sogni si avverano. Non lasciate che mai nessuno vi dica che avete superato una certa età per sognare”. La speranza e i sogni che diventano realtà sono stati il fil rouge del suo intenso discorso sul palco del Dolby Theatre, parole dense e scandite tra le lacrime, baciando l’ambita statuetta dorata. Un Oscar che significa tantissimo per lei – che lo ha strappato dalle mani di Cate Blanchett, super favorita nei panni della direttrice d’orchestra Lydia Tár – ma anche per tutti gli asiatici, che da questa notte avranno un nuovo mito per cui sognare. L’Oriente è infatti salito sul podio degli Oscar soltanto due volte: con la giapponese Miyoshi Umeki (Sayonara, 1958) e la sudcoreana Yoon Yeo-jeong (Minari, 2021), entrambe però come attrici non protagoniste.

La dedica a tutte le mamme del mondo

Splendida, avvolta in un impalpabile abito bianco da sogno, Michelle Yeoh era visibilmente emozionata. Ha sperato e lottato fino all’ultimo per vincere il duello, non certo facile, con Cate Blanchett, rischiando perfino di essere estromessa dal premio per un post di troppo. “Voglio dedicare questo premio a mia madre e a tutte le mamme del mondo, perché sono veramente loro le super eroine. La mia è in Malesia con la famiglia, vi voglio bene, ve lo porto a casa questo premio”, ha continuato Michelle alla fine della lunga maratona televisiva.

Il film del riscatto

Non sarei qua stasera senza i Daniels”, ha sottolineato Michelle nel ringraziare Daniel Kwan e Daniel Scheinert, premiati agli Oscar anche per la migliore regia e la migliore sceneggiatura originale. Come spesso accade, anche quest’anno gli Oscar hanno premiato le storie di riscatto. E quella di Michelle Yeoh è una di queste.

Da Bond Girl a Premio Oscar

L’ex Miss Malesia, aveva un sogno nel cassetto: diventare una ballerina di successo. Lo desiderava da quando aveva quattro anni e da adolescente, ispirata dal film ‘Saranno famosi’, si diploma alla Royal Academy of Dance britannica. Ma poi un incidente ha cambiato i piani e il sogno è andato in frantumi. Ma lei si è rialzata ed è diventata un’attrice, mettendo il suo corpo al servizio delle arti marziali nei film d’azione. Poi la notorietà è arrivata tardi. Aveva già 35 anni quando è stata Bond Girl in ‘007 – Il domani non muore mai’ (1997), ma il mondo si è accorto del suo immenso talento soprattutto con ‘La tigre e il dragone’ (2000) e ‘Memorie di una Geisha’ (2005).

La polemica sessista

Yeoh interpreta il ruolo di una donna, madre e moglie, titolare di una lavanderia che finisce in un mondo parallelo, il famoso multiverso, in ‘Everything everywhere all at once’. Abbracciata dal marito – l'ex direttore generale della Ferrari in Formula Uno, Jean Todt, non citato nei ringraziamenti di rito – l'attrice asiatica ha anche fatto una battuta polemica, invitando le donne "a non farsi dire da nessuno che abbiamo passato il fiore degli anni". Il riferimento è all'affermazione dell'anchorman della Cnn, Don Lemon, che aveva fatto affermazioni sessiste sulle donne, dicendo che dopo i quarant'anni erano sfiorite.