Martedì 16 Luglio 2024
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La storia di Michael J. Fox, da “Ritorno al futuro” al palco con i Coldplay

La carriera e i successi dell’attore, ispirazione per i Coldplay. Non tutti sanno che non doveva essere lui, inizialmente, il protagonista del film cult di Robert Zemeckis

Foto della settimana

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Roma, 16 luglio 2024 – Il tour dei Coldplay è un successo assoluto e anche in Italia la band ha collezionato date tutte sold out allo Stadio Olimpico a Roma. Una cura del live nei minimi particolari, inclusi momenti fuori scaletta e ospiti a sorpresa, per rendere unica ogni tappa. Ed è quello che è accaduto anche al festival di Glastonbury 2024, nella serata finale della kermesse musicale, con l’arrivo (e il contributo) di Michael J Fox.  

Michael J Fox, il boom grazie a “Ritorno al futuro” e la diagnosi del morbo di Parkinson

“La persona grazie alla quale questa band esiste" così i Coldplay hanno annunciato l’ingresso a sorpresa dell’attore che si è esibito suonando la chitarra in “Fix You”, uno dei punti cardine del concerto del gruppo. Chris Martin ha raccontato che l’idea di formare la band è nata e ha avuto origine proprio grazie a Michael J Fox e al film che lo ha visto protagonista, “Ritorno al futuro”. L’ispirazione assoluta è legata alla scena finale del film quando suona, in maniera strepitosa, Johnny B Goode ad un festa del liceo nel 1955. Esattamente quel momento della pellicola ha fatto scattare a Chris Martin il progetto di dare vita ad un gruppo musicale insieme ai suoi compagni della University College di Londra, Johnny Buckland, Guy Berryman e Will Champion. Nato a Edmonton, Alberta, Canada il 9 giugno 1961, Michael Andrew Fox ha frequentato la Burnaby Central Secondary School e ha debuttato nella serie canadese “Leo and Me”. A scoprirlo e permettergli i primi ingaggi fu il produttore Ronald Shedlo e nel suo esordio nel film tv “Letters from Frank”, apparve tra i credits con il nome "Michael Fox". Ma quando si registrò con la Screen Actors Guild, scoprì che Michael Fox, un attore veterano, era già registrato con quel nome (“Ho inserito la J, che a volte dico alla gente che sta per Jenuine o Jenius, e ho reinviato i miei moduli”). Se l’attore ancora oggi viene associato alla trilogia dei film “Ritorno al futuro”, non molti sanno che inizialmente non doveva essere lui il protagonista. Il regista della pellicola, Robert Zemeckis era intenzionato ad affidargli la parte ma Gary David Goldberg, il creatore di Family Ties, su cui Fox stava lavorando all'epoca, si rifiutò di permettergli di fargli ufficialmente quella proposta lavorativa. Era troppo fondamentale il suo ruolo all’interno della serie. Così inizialmente a girare il film come protagonista fu Eric Stoltz. Ma durante la lavorazione, il regista non si convinse e tornò alla carica chiedendo di avere Fox. Si giunse a un compromesso: dalle 10 alle 18 l’attore era impegnato per “Family Ties”. Poi correva sul set del film per girare le scene necessarie, lavorando anche fino alle 2.30 di notte. Fece questo stile di vita per ben due mesi. Ma il risultato iconico gli permise di raggiungere il successo internazionale. Nel 1991 ebbe i primi sintomi del morbo di Parkinson e l’attore è uno di almeno quattro membri del cast e della troupe di” Leo and Me” che hanno sviluppato il morbo di Parkinson ad esordio precoce. Nel 2020 ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dalle scene artistiche come attore.