Los Angeles, 21 marzo 2024 – "Ho bisogno di te Deck. Ho bisogno del vecchio Blade Runner. Ho bisogno della tua magia". È una delle battute più iconiche pronunciata di Emmet Walsh, l’attore statunitense che è morto in Vermont all’età di 88 anni. Nel film di Ridley Scott (‘Blade Runner’, appunto) vestiva i panni di Harry Bryant, severo capo della polizia di Los Angeles, che costringe Rick Deckard (Harrison Ford) a ritornare a dare la caccia agli androidi presenti in città.
L'annuncio della scomparsa è stato dato dal suo manager Sandy Joseph a ‘The Hollywood Reporter’.
Emmet Walsh ha anche recitato il ruolo del malvagio detective Loren Visser in ‘
Blood Simple – Sangue facile’, il primo film girato dai fratelli Coen. Visser, assunto per cogliere in flagrante una donna traditrice e il suo amante, finisce per fare il doppio gioco e uccidere il suo cliente, svuotando la sua cassaforte e incastrando la moglie per l'omicidio. Grazie alla grande performance in ‘Blood Simple’, Walsh venne premiato con lo Spirit Award come miglior protagonista maschile. La collaborazione con i fratelli Coen è continuata anche in occasione del film ‘Arizona Junior’ del 1987, in cui l’attore ha vestito i panni di un operaio che lavorava in un’officina.Walsh era un attore molto stimato nell’ambiente di Hollywood, a tal punto che il critico cinematografico Roger Ebert creò la ‘regola Stanton-Walsh’, secondo la quale nessun film con Harry Dean Stanton o M. Emmet Walsh, in un ruolo secondario, può essere del tutto negativo, anche se ha ammesso che non era una regola infallibile.
Cresciuto a Swanton, Vermont, Walsh ha fatto il suo debutto sul set di ‘Alice’s Restaurant’ nel 1969. Molto attivo anche sul piccolo schermo, ha partecipato a diverse serie tv, come ‘The X-Files’ e ‘NYPD’.
Con il suo caratteristico portamento massiccio e la sua parlantina scialba, Walsh, scrive ‘The Hollywood Reporter’, era un attore non protagonista ideale per ben 233 titoli. Maestro di una comicità fuori dagli schemi e di un'aggressività ostinata, eccelleva nei ruoli che si addentravano negli angoli più oscuri dell'umanità. "Qualunque sia il personaggio che ha interpretato, ha avuto un impatto colorato", sottolinea la rivista.