Mercoledì 5 Marzo 2025
Maddalena De Bernardi
Magazine

Mercoledì delle Ceneri e Quaresima: significato, durata e tradizioni

Un tempo di riflessione e rinascita spirituale, ecco il senso profondo del Mercoledì delle Ceneri e il cammino della Quaresima

Significato del Mercoledì delle Ceneri e della Quaresima

Significato del Mercoledì delle Ceneri e della Quaresima

Roma, 5 marzo 2025 – Oggi è Mercoledì delle Ceneri. Questo giorno segna l’inizio della Quaresima, il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua cristiana. È un momento di riflessione, penitenza e preparazione interiore, durante il quale i fedeli sono invitati a rinnovare la propria fede attraverso il digiuno, la preghiera e la carità. 

La giornata prende il nome dal rito delle ceneri, simbolo di umiltà e ritorno a Dio, e rappresenta l’ingresso in un tempo liturgico che richiama alla conversione e alla meditazione. 

Perché si chiama Mercoledì delle Ceneri?

Il nome deriva dall’antica tradizione cristiana dell’imposizione delle ceneri sul capo dei fedeli, accompagnata dalle parole: "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai". Le ceneri utilizzate provengono dal fuoco dei rami di ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell’anno precedente e rappresentano un segno di penitenza e di riconoscimento della caducità della vita terrena.

Presente anche in altre culture del mondo, la pratica risale ai primi secoli del cristianesimo e si lega a usanze ancora più antiche, presenti già nell’Antico Testamento, dove cospargersi il capo di cenere era un gesto di lutto e pentimento

Il rito delle ceneri divenne ufficiale in tutta la Chiesa cattolica nel 1091, con Papa Urbano II, anche se la Quaresima esisteva già da diversi secoli. In origine, la durata di questo periodo non era stabilita in modo preciso e variava tra le diverse comunità cristiane.

Il digiuno del Mercoledì delle Ceneri e il legame con il Carnevale

Il Mercoledì delle Ceneri è uno dei giorni in cui la Chiesa prescrive il digiuno e l’astinenza dalla carne. Il digiuno non implica un’astinenza totale dal cibo, ma può prevedere un solo pasto principale e due pasti leggeri. L’astinenza dalla carne è obbligatoria, tuttavia sono ammessi pesce, uova e latticini.

Questo giorno segna la fine del Carnevale, periodo di festeggiamenti che precede il tempo di penitenza quaresimale. Il Martedì Grasso, ultimo giorno di eccessi, prende il nome proprio dall’abbondanza di cibi ricchi e grassi prima dell’inizio del digiuno. Secondo alcune interpretazioni il termine "Carnevale" deriverebbe dal latino carnem levare, ossia "eliminare la carne", riferendosi alla pratica dell’astinenza che inizia con il Mercoledì delle Ceneri.

Quanto dura la Quaresima e perché si chiama così?

La Quaresima dura quaranta giorni: inizia con il Mercoledì delle Ceneri e termina con il Giovedì Santo, quando ha inizio il Triduo Pasquale. Il termine deriva dal latino quadragesima, che significa "quarantesimo", un riferimento ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto in preghiera e digiuno prima di iniziare la sua missione pubblica.

Il numero quaranta ha un forte significato simbolico nella Bibbia: richiama i quaranta anni del popolo d’Israele nel deserto, i quaranta giorni del diluvio universale e il tempo trascorso da Mosè sul monte Sinai prima di ricevere le Tavole della Legge. Nelle culture antiche, il numero quaranta era considerato un periodo di transizione e purificazione: persino nella medicina medievale si credeva che una malattia fosse superata dopo 40 giorni.

Il significato del colore viola nella Quaresima

Durante la Quaresima, il colore liturgico predominante è il viola, utilizzato per paramenti e decorazioni nelle chiese. Questo colore è simbolo di penitenza e riflessione, ma anche di speranza, introspezione e attesa della Resurrezione.

La Quaresima nella tradizione ortodossa

Anziché con il Mercoledì delle Ceneri nel cristianesimo ortodosso la Quaresima inizia con il "Lunedì Pulito" o “Lunedì Puro”, in greco Kathara Deftera, che segna l’inizio di 48 giorni dedicati alla pulizia fisica e spirituale.

I fedeli ortodossi seguono un digiuno ancora più rigido rispetto a quello cattolico, astenendosi non solo dalla carne, ma anche dai latticini, dalle uova e spesso anche dall’olio e dal vino.

Cosa si mangia il Mercoledì delle Ceneri?

In molte culture, il Mercoledì delle Ceneri è associato a piatti semplici e poveri. In Italia, ad esempio, esiste la tradizione del "risotto di magro" o delle zuppe di verdure e legumi.

In Spagna durante la Quaresima si prepara la sopa de ajo, una zuppa di aglio e pane raffermo. In altri paesi, si prediligono piatti a base di pesce, considerato il cibo di astinenza per eccellenza.

Le domeniche di Quaresima: una pausa nel cammino

Sebbene la Quaresima duri quaranta giorni, le domeniche non sono considerate parte del digiuno. Ogni domenica è infatti una "piccola Pasqua", in cui i fedeli celebrano la Resurrezione di Cristo. Per questo motivo, le sei domeniche che cadono durante la Quaresima non rientrano nel computo dei giorni di penitenza.

La Quaresima si conclude con la Settimana Santa, che inizia con la Domenica delle Palme e culmina con il Triduo Pasquale, durante il quale si commemorano Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. È il periodo più intenso dell’anno liturgico, in cui i credenti rinnovano la propria fede e si preparano spiritualmente alla celebrazione della Pasqua.

Se la Quaresima richiama l'ultimo periodo di privazioni e sacrifici, legato alla fine dell’inverno nelle società antiche, la Pasqua si sovrappone al risveglio della natura, portando con sé simboli come l’uovo, emblema della vita che si rinnova. È un’esplosione di speranza, il ritorno della luce, sia fisica che spirituale: l’emergere di un senso profondo, legato alla ri-nascita, che attraversa la storia accomunando visioni e culture diverse.

nella tradizione ebraica Pesach commemora l'Esodo del popolo di Israele dall'Egitto, come narrato nell'Antico Testamento, testo sacro condiviso dal cristianesimo. Tuttavia, le celebrazioni e i riti legati all’equinozio di primavera, radicati nelle società arcaiche, evocano un significato ancestrale le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Ancora oggi, questo legame simbolico richiama il potere della luce e il rinnovamento vitale che attraversa tanto il mondo naturale quanto la dimensione interiore dell’essere umano.