Venerdì 20 Dicembre 2024
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Mercoledì delle Ceneri: significato, perché si chiama così. Il precetto del digiuno

Il 17 febbraio cade il Mercoledì delle Ceneri, che dà il via alla Quaresima: ecco tutto quello che c'è da sapere

Il Mercoledì delle Ceneri è il primo giorno di Quaresima

Il 17 febbraio inizia ufficialmente la Quaresima 2021. A inaugurare il cammino spirituale di 40 giorni che porta alla Pasqua è il cosiddetto Mercoledì delle Ceneri, un giorno che per i credenti è tradizionalmente legato alla pratica del digiuno e al divieto di mangiare carne.

Fine del Carnevale e inizio della Quaresima

Il Mercoledì delle Ceneri segue a calendario il Martedì grasso (quest'anno 16 febbraio), tappa conclusiva del Carnevale e anticamente ultimo giorno per abbuffarsi a tavola prima delle rinunce imposte dalla Quaresima (da qui il nome "grasso"). Nella Chiesa cattolica di rito romano e in altre chiese cristiane, il Mercoledì delle Ceneri coincide con l'inizio del periodo di preparazione alla Pasqua, che porta con sé diverse forme di penitenza, tra cui il digiuno ecclesiastico e l'astinenza dalle carni. Questo precetto trova riscontro anche nell'etimologia della parola Carnevale, che secondo gli studiosi nasce dall'unione delle parole latine carnem e levare, ossia "eliminare la carne", in richiamo agli obblighi morali da seguire durante la Quaresima. Da notare che in Italia il Mercoledì delle Ceneri non è ovunque il primo giorno di Quaresima. Nel rito ambrosiano, adottato nella maggior parte dell'arcidiocesi di Milano, il Carnevale (detto "vecchio") inizia e finisce dopo, posticipando di riflesso anche l'avvio del percorso quaresimale.

Mercoledì delle Ceneri: perché si chiama così

Il nome fa riferimento al rito dal forte valore simbolico che caratterizza questo evento liturgico. Nel corso della Messa, il celebrante sparge della cenere sulla testa dei fedeli, ottenuta bruciando i rami d'ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell'anno precedente. Il gesto dell'imposizione delle ceneri ha un duplice significato spirituale: da un lato serve a ricordare le precarietà della vita terrena, dall'altro rappresenta un segno di pentimento dell'uomo di fronte a Dio. Originariamente il rito era accompagnato dalla formula tratta dalla Genesi "Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris", che vuol dire "Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai".

Precetto del digiuno

Le prescrizioni odierne della Chiesa prevedono l'osservanza simultanea del digiuno e dell'astinenza dalle carni in corrispondenza del Mercoledì delle Ceneri. La costituzione apostolica 'Paenitemini', firmata da papa Paolo VI nel 1966, fa chiarezza sulla norma, stabilendo nello specifico il precetto del digiuno per le persone dai 18 ai 60 anni e l'astinenza dalle carni dai 14 anni compiuti, salvo problemi di salute o altre condizioni particolari. Per chi non fosse pratico dell'argomento, l'astinenza riguarda specificamente la proibizione di consumare carne (ma non ad esempio uova e latticini), mentre il digiuno si riferisce all'obbligo di fare un unico pasto durante la giornata, anche se non vieta di assumere un po' di cibo al mattino e alla sera. Il digiuno e l'astinenza ritornano poi il Venerdì Santo; in tutti gli altri venerdì di Quaresima è prevista invece la sola astinenza.