di Eva Desiderio
ROMA
Ripensare la moda, un’operazione necessaria quanto mai oggi che il settore è in una crisi profonda, forse destinata a causare cambiamenti e sconvolgimenti fino a pochi anni fa impensabili. Serve una riflessione reale rispetto a stile e immaginazione. L’abito che sembra non aver più confini col corpo, anzi ne è la vera architettura parlante, il gender che torna a dare spazio al gioco maschile/femminile, l’armadio sempre più essenziale e sostenibile dei più giovani.
Un mondo nuovo, un magma che ci invade la vita, e che Maria Luisa Frisa teorico della moda e curatrice della mostra ’Memorabile. Ipermoda’ che apre al MAXXI di Roma il 27 novembre (fino al 23 marzo 2025) esplora in 56 abiti, 17 accessori e decine e decine di pubblicazioni, riviste e video, disposi come oggetti d’arte negli spazi spettacolari progettati dall’immensa architetta Zaha Hadid che ha reso internazionalissimo questo pezzo di Roma. Sotto la lente di ingrandimento lo stile internazionale dal 2015 a oggi, anni in cui i colossi del lusso hanno sempre più dettato legge nella fantasia degli stilisti e nelle acquisizioni, con l’Italia diventata terreno di caccia di ogni eccellenza.
"’Memorabile. Ipermoda’ cerca di restituire uno spaccato della ricchezza immaginativa e progettuale della moda degli ultimi anni – dice Maria Luisa Frisa – e sono onorata che questa mostra sia nel segno di una significativa azione di sistema tra MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Camera Nazionale della Moda Italiana. In Italia che la moda entri nel Museo assume un significato particolare. Vuol dire riconoscere il valore che la moda ha nel sistema culturale contemporaneo".
Merito anche di Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana che ha voluto gettare questo colto ponte di ricerca tra Milano e Roma, nel segno dell’onore del Made in Italy e delle nostre invidiate passerelle di moda. "Le molte forme della creatività – afferma Capasa – sono il cuore pulsante della moda e la costellazione di abiti, oggetti e video presentati da ’Memorabile. Ipermoda’ ne celebra e racconta le molteplici sfaccettature, sottolineando anche il fondamentale e seminale contributo della moda italiana al sistema grazie ai brand, ai direttori creativi, agli imprenditori e ai sapienti maestri del Made in Italy".
Vestendoci ogni giorno, ormai in piena libertà e finalmente anche in anarchia di stile, oggi parliamo al mondo di noi, con una carta d’identità immateriale che ci configura con e senza etichette di marchi deluxe, perché finalmente tutto è ’memorabile’ anche l’estetica più radicale e spiazzante alla Rick Owens o all’enfasi sfrontata di Demna Gvasalia del Balenciaga comtemporaneo, e al tempo stesso ’ipermoda’ come la borsa Ikea disegnata da Virgil Abloh o gli abiti staccati dal corpo come sculture sospese di Vicktor & Rolf con la loro poetica haute couture.
"È difficile parlare della moda del presente", racconta Maria Luisa Frisa che ha scelto pezzi della collezione ’Area’ di Alessandro Michele per Gucci in co-ed con Balenciaga e anche gli abiti fatti di centrini all’uncinetto di Marco Rambaldi, fino alle creazioni visionarie e di protesta per la protezione delle giovani donne di Act. N.1 e alle calzature futuribili di Maximilian Davis per Ferragamo. Il meraviglioso che diventa iconico si specchia nell’ipermoda sognante, in uno spazio come questo del MAXXI che per Frisa "è il luogo delle libertà". Una mostra dedicata anche ai giovani e agli studenti. Da pochi giorni Firsa è in libreria con ’I Racconti della Moda’ (Einaudi) con 15 brani e testi di autori come Paola Coloiacono, Kim Fu, Michela Murgia (inedito), Irene Brin, Tanisha C.Ford, Gianna Manzini fino a Pier Vittorio Tondelli.