Un tempo il matrimonio veniva definito anche, per antonomasia, “il grande giorno”. Le cerimonie nuziali si tenevano in una sola giornata, seppur lunga e intensa. Ci si preparava, si piangeva, si rideva, si faceva festa, si ballava, e poi, alla fine, ognuno tornava a casa propria. Questo valeva sia per sposi che per invitati ed era quello che accadeva fino a pochi anni fa. Negli ultimi tempi, invece, in certi casi il rito è arrivato a durare addirittura tutto un weekend o anche quattro o cinque giorni, tra cene di benvenuto, brunch pre e post cerimonia, la cerimonia stessa, ricevimento, party con dj set, un secondo party in un’altra location (o persino viaggio in un altro weekend) per includere più persone e, infine, un altro momento di incontro per concludere in bellezza. Senza considerare gli addii al celibato e al nubilato… Insomma, i matrimoni, attualmente, sembrano essersi espansi e dilatati nel tempo e nello spazio, a volte anche in modo un po’ esagerato.
Non si finisce mai
Il fenomeno dei cosiddetti Endless wedding è stato registrato anche dal portale Matrimonio.com, che ne ha previsto l’ascesa nelle tendenze per il 2025. Secondo i report e le previsioni internazionali, è destinato a diffondersi sempre di più il trend delle nozze interminabili, trasformandosi quasi in una maratona a tappe. Non vanno poi dimenticati i Destination Wedding, cioè le nozze organizzate in località esotiche come le isole greche, i Caraibi o la Polinesia, con tanto di carovana di parenti che si uniscono al viaggio nuziale. E gli eventi faraonici proseguono anche una volta rientrati a casa: c’è per esempio chi si ritrova anche a proiettare i video delle nozze in anteprima, magari in una saletta cinematografica noleggiata per l’occasione mettendo insieme familiari, amici, colleghi e vicini di condominio.
Non solo vip
Un tempo, i party matrimoniali che proseguivano per più giorni erano un lusso riservato a famiglie nobili o a star di Hollywood. Jennifer Lopez e Ben Affleck, per esempio, si sono sposati prima in segreto, poi hanno festeggiato con i loro cari per un intero fine settimana (purtroppo, però, com’è noto, la loro coppia non è durata; i due, dopo essersi sposati nel 2022, hanno divorziato ai primi di gennaio 2025). La stessa cosa ha fatto, nel 2024, l’attore Ed Westwick, che ha celebrato le nozze con Amy Jackson con un matrimonio a più fasi, prima a Londra e poi in Cilento: tre giorni di festeggiamenti in tutto.
Pro e contro
Oggi, però, tra chi può permetterselo o chi si indebita e addirittura organizza apposite raccolte fondi, gli Endless wedding sono diventati quasi la norma, in parte alimentati dai social network, che giocano un ruolo fondamentale nel creare aspettative enormi. Alcuni scelgono un matrimonio lungo perché provengono da Paesi diversi – e quindi devono o vogliono organizzare ritrovi e riti nell’uno e nell’altro Stato – altri per mantenere separata la cerimonia intima dalla festa, e altri ancora semplicemente perché possono farlo. Nonostante l’aspetto grandioso di questi eventi, c'è un problema non indifferente: i costi. Non solo le spese a carico degli sposi, ma anche quelle che devono sostenere gli invitati. Oggi, insomma, accettare un invito a un matrimonio oggi può significare una lunga preparazione, con esborsi che vanno ben oltre il semplice regalo: tra trasferte, alberghi, abbigliamento (soprattutto se sono previsti diversi dress code a seconda delle situazioni), partecipazioni a eventi collaterali. Il rischio, insomma, è di ritrovarsi a festeggiare il sì di parenti, amici e conoscenti ritrovandosi poi con le tasche alleggerite e pure un po’ provati fisicamente e mentalmente.
Cosa non cambia
Mentre i matrimoni “spalmati” su più giorni sono comuni in alcune aree del mondo, come il Sud Asia, la pratica è più recente negli Stati Uniti e anche in Italia. Eppure, molte abitudini consolidate, per il momento, rimangono intatte. I diamanti, per esempio, restano sono ancora le pietre preziose più richieste per gli anelli di fidanzamento. La maggior parte delle spose continua a indossare l’abito bianco. I riti, religiosi e civili, possono variare nei dettagli, ma non nella loro struttura di fondo. La sensazione, dunque, è che i cambiamenti del settore vadano a rafforzare e ampliare la tradizione, non certo a soppiantarla.