Mercoledì 14 Agosto 2024
CARLA MARIA CASANOVA
Magazine

Maschi all’opera: la compositrice va stroncata

New York ritrova “Anna di Resburgo“. La creò nell’Ottocento Carolina Uccelli, talentuosa ma consegnata all’oblio dalle maldicenze degli uomini

Maschi all’opera: la compositrice va stroncata

Un ritratto di Carolina Uccelli (. Museo Donizettiano, Bergamo)

Non è mai troppo tardi. Anche per le scoperte. Qualche anno fa, Will Crutchfield, direttore artistico della compagnia d’opera del Teatro Nuovo del New Jersey, si imbatté su Internet in una partitura sconosciuta: Anna di Resburgo, melodramma in due atti. Scoperta di per sé non clamorosa, se non che portava il nome di una autrice donna: Carolina Uccelli, compositrice, cantante e poetessa fiorentina vissuta dal 1810 al 1858. L’opera, presentata la prima volta a Napoli nel 1835 al teatro del Fondo, oggi Mercadante, era poi sparita. E anche la musicista.

Incuriosito, Crutchfield scoprì che Carolina aveva composto una prima opera, Saul, rappresentata al teatro della Pergola di Firenze il 21 giugno 1830, oggetto di vivi apprezzamenti da parte di Rossini, confermati in una lettera. Risultato? La critica insinuò che doveva esser frutto di una relazione extraconiugale di Carolina, che aveva allora 19 anni, con lo stesso Rossini. In realtà Carolina nata Pazzini, famiglia dell’alta borghesia fiorentina, aveva avuto una accurata formazione musicale e si era guadagnata una solida onesta reputazione per le sue improvvisazioni canore e strumentali. Giovanissima, aveva sposato un chirurgo di Pisa, Filippo Uccelli, vedovo facoltoso che l’aveva sostenuta anche finanziariamente. Ma Carolina aveva un handicap imperdonabile. Era una donna. E allora non c’era il #MeToo. Una donna giovane che raggiungeva successi improbabili era come minimo una puttana. La rivista londinese di musica Harmonicon lo scrisse con impudenza: "i fiorentini si sono divertiti, sia in versi che in prosa, con la composizione di questa signora e con l’alta e potente protezione che Rossini, come è noto, le ha offerto".

In Anna di Resburgo, la storia, ambientata nella città scozzese di Roxburg, inizia con dissidi tra due feudatari. Uno, Duncalmo, avido delle terre dell’altro, lo uccide e fa in modo che la colpa ricada sul figlio di lui, Edemondo, costretto a fuggire in esilio e abbandonare sua moglie Anna. Norcestro, figlio di Duncalmo, pur sapendo che il colpevole è stato suo padre, fa condannare a morte Edemondo. Alla fine (Norcestro) si pente e tutto finisce in gloria.

Come Saul, anche Anna di Resburgo fu riconosciuta opera validissima, dimostrando grande abilità della autrice pure nella costruzione della trama, che per la prima volta fa il punto sul personaggio della madre (Anna) con nuove intuizioni femminili. Inoltre, la narrazione non si incentra sulle solite brame sessuali maschili.

Ma Carolina Uccelli doveva scontrarsi con una sfortunata coincidenza temporale. Un mese prima del debutto di Anna di Resburgo, era andata in scena Lucia di Lammermoor. Gaetano Donizetti era compositore di enorme fama internazionale. La sua opera ebbe un successo immediato. Oltre a ciò le due opere avevano dettagli in comune, non ultima l’ambientazione in Scozia. Anna venne così considerata una sorta di plagio.

Per Carolina, anche un’altra sventura: la morte del marito, suo principale sostenitore. L’opera andò in scena solo grazie ad Alessandro Lanari, l’impresario che aveva appoggiato già Saul, colpito dal talento della musicista. Nel 1832, incaricato a gestire i teatri reali di Napoli, era riuscito a convincere la commissione a inserire nel cartellone la nuova opera della Uccelli.

Ma se il nome di Carolina Uccelli non è completamente scomparso, lo si deve al musicologo belga François-Joseph Fétis che ne fa breve menzione nella sua Biographie Universelle. Ora, Crutchfield è andato oltre: ha portato in scena Anna di Resburgo con la sua compagnia a Montclair, N.J. il 20 luglio 2024 e a New York il 24. Entrerà in repertorio?