Prima o poi doveva succedere: dopo una serie di ricerche e sperimentazioni orientate a colonizzare il pianeta Marte, un team di studiosi internazionali – ospitati dal magazine Future – si è posto alcune domande solo apparentemente frivole. Cioè: sarà possibile concepire bambini? E come cresceranno? Non è che per ovviare agli enormi rischi di una gestazione e un'infanzia marziane, finiremo con l'abdicare all'amore e creare una nuova specie di esseri umani?
Plutone è (forse) figlio delle comete
MARTE NON FA BENE AL CORPO UMANO Al di là delle ovvie questioni riguardanti l'assenza di ossigeno e la presenza di temperature atmosferiche proibitive, i problemi restano giganteschi, in proporzione, anche ipotizzando che i coloni marziani trascorrano praticamente tutto il tempo all'interno di strutture abitative. Sappiamo, infatti, che l'assenza o la bassa gravità influenzano in modo significativo il corpo umano: gli astronauti rivelano una progressiva deteriorazione dei muscoli, persino della struttura ossea e talvolta una riduzione della capacità visiva. Non sorprende: secoli di evoluzione hanno reso il corpo umano una macchina perfetta per sopravvivere alle condizioni tipiche della superficie terrestre: lo spazio o Marte (la cui gravità è un terzo di quella terrestre) mettono non pochi bastoni tra le ruote. I NASCITURI PONGONO PROBLEMI AGGIUNTIVI A oggi non sappiamo se sia possibile la fecondazione, anche se pare ragionevole ritenere di sì, né abbiamo idea di come un ambiente con diversa gravità potrebbe influire su un feto e poi su un neonato. E quest'ultima cosa è invece tutt'altro che rassicurante, tenendo conto di quel che accade agli astronauti dopo poche settimane. I firmatari della ricerca pubblicata su Future sottolineano un'ulteriore problema: quando selezioniamo le donne e gli uomini da inviare nello spazio, li scegliamo tra i più sani del pianeta. La necessità di limitare la nascita di marziani dalle condizioni fisiche non ottimali potrebbe spingere verso l'adozione di due strategie poco ortodosse: le analizziamo qui di seguito. ADDIO ALL'AMORE I ricercatori ipotizzano che, all'interno di una piccola colonia, le dinamiche con le quali si creano le coppie potrebbe abdicare al concetto di amore: la sopravvivenza della comunità potrebbe incoraggiare l'accoppiamento di donne e uomini in base a ragioni biologiche, più che sentimentali. In aggiunta, alcune gravidanze potrebbero essere interrotte qualora si evidenziassero problemi al feto, che all'interno di un ambiente marziano inciderebbero in maniera esponenziale sul nascituro e, in ultima analisi, sull'intera colonia. UNA NUOVA RAZZA La forte tentazione, continuano gli studiosi, sarebbe quella di intervenire sul genoma umano in modo da modificare artificialmente le caratteristiche dei bambini e renderli in questo modo più adatti alla vita su Marte. In questo modo, però, e soprattutto con il trascorrere delle generazioni, ci troveremmo di fronte a esseri umani incompatibili con la vita sulla Terra. Insomma, con una sub-razza umana. Leggi anche: - Sylvester Stallone e la storia del pugile nero perdonato da Trump - Videogame: Intellivision annuncia una nuova console - Un cuore di zucchero, stampato 3D