Sabato 22 Febbraio 2025
RITA BARTOLOMEI
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“Lupi in Italia, sono aumentati anche quelli confidenti”. Lo zoologo: i numeri sono aggiornati al 2021

Filippo Zibordi: “Una decina di anni fa sulle Alpi centrali dove vivo, in Trentino, i branchi erano a zero, oggi sono 27”. Il fenomeno delle predazioni dei cani (anche in cortile)

Roma, 2 gennaio 2025 – Ma quali sono i numeri aggiornati dei lupi in Italia? E cosa sappiamo su quelli confidenti? Da oggi la Svezia – scrive il Guardian – ha aperto la caccia con l’obiettivo di dimezzarne sostanzialmente la popolazione, passando da 300 a 170 esemplari.

Abbiamo chiesto allo zoologo Filippo Zibordi qual è la situazione nel nostro Paese.

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I lupi in Italia erano 3.300 nel 2021, data dell'unico monitoraggio nazionale svolto dall'Ispra
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La storia per punti

Quanti lupi ci sono in Italia?

C’è stato un aggiornamento rispetto al monitoraggio Ispra del 2021, che rilevava la presenza di 3.300 esemplari in Italia? “No – chiarisce l’esperto -. I numeri conosciuti restano quelli. Quel lavoro all’epoca ha richiesto un grandissimo sforzo, non so dire quando potrebbe essere replicato. Resta il primo e unico monitoraggio a livello nazionale”.

Cosa ha deciso l’Europa?

E cosa dobbiamo aspettarci dall’Europa, dopo il primo passo verso una minore protezione della specie? Chiarisce Zibordi: “Diciamo così, sul lupo ci sono tre ‘ombrelli’: la Convenzione di Berna, del 1979, la direttiva Habitat Ue, le leggi italiane. L’ombrello di mezzo ha chiesto a chi sta sopra di ridurre lo stato di protezione del lupo, passando da “specie particolarmente protetta” a “specie protetta”. Il passaggio formale è atteso per marzo. Ma poi serve il voto all’unanimità di tutti i paesi Ue, perché diventi efficace. Se non c’è questo passaggio, resta tutto come prima”.

Quando si può cacciare il lupo?

"I prelievi – ricorda Zibordi – sono consentiti ma a certe condizioni, prima di tutto dev’essere garantito uno stato di conservazione favorevole. E poi l’abbattimento dev’essere l’extrema ratio, dopo che si è tentata la strada della prevenzione”.

Predazioni dei cani (anche in cortile), perché?

Negli ultimi anni in Italia è stato documentato il fenomeno delle predazioni dei cani, anche nei cortili delle case. Come si spiega? “Intanto con le caratteristiche del lupo, che è un animale territoriale – mette in evidenza l’esperto -. Quindi vede il cane come un possibile antagonista. Poi c’è naturalmente un problema numerico. I lupi sono sicuramente aumentati, questo è un dato d’esperienza. Una decina di anni fa sulle Alpi centrali dove vivo, in Trentino, i branchi erano a zero (il primo si è formato nel 2013), oggi sono 27. E sono cresciuti anche i lupi confidenti”. Ma perché in Svezia si considerano troppi 300 lupi e in Italia c’è chi considera che siano pochi 3.300? “La questione è puramente politica – riflette lo zoologo -. Di certo 300 esemplari, dal punto di vista scientifico, non possono essere considerati popolazione in stato di conservazione favorevole”.