Roma, 31 gennaio 2023 - Lupi che sbranano cani: sono "300 i casi segnalati fino ad oggi. Tanti da Abruzzo, Lazio, dall'Emilia Romagna tra Parma e Piacenza. E c’è stato un grande incremento in Toscana, soprattutto nella zona di Arezzo e del Chianti".
La sintesi è di Isabella Villa, responsabile nazionale del coordinamento cacciatrici Federcaccia. Il censimemento è iniziato a novembre, "i cani predati non sono solo da caccia o da tartufo ma anche domestici, nei cortili di casa. Per noi questo è un segno inequivabile: cercano la preda più facile, in mancanza di altro".
"Censimento scientifico"
Ma tutti i 300 casi raccolti sono stati verificati? "Le nostre sono predazioni da lupo - spiega Villa -. Nel conto, possono esserci anche cani sbranati da ibridi, quindi non solo da lupi italiani, che sono la specie protetta. I segni sono inequivocabili. Sto ricevendo foto choc. Del cane restano testa, collare e lo scheletro più o meno spolpato".
La responsabile di Federcaccia tiene a precisare: "Abbiamo voluto fare un lavoro scientifico. Il nostro centro studi ha approntato un questionario. Le risposte vengono inserite in un database. Vengono indicati la zona dove c’è stata la predazione, gli orari, in che condizioni climatiche è stato avvistato il lupo, se c’era un animale solo o più animali, se c'erano già stati avvistamenti. Tutti i dati possibili che siano inoppugnabili".
Lupi italiani e ibridi
Ma nel censimento Ispra del 2021 gli ibridi erano stati conteggiati? Piero Genovesi, zoologo e responsabile del servizio coordinamento fauna all’istituto, chiarisce: "No, nel modello non abbiamo considerato gli ibridi, che erano comunque un numero molto limitato". Quindi alla stima di allora, 3.300 lupi in tutto il paese, si deve aggiungere anche questa voce, "per questo avevamo dato una forbice e il dato più alto arrivava a 3.600 esemplari".