Si narra che i faraoni egiziani e i re persiani utilizzassero i ghepardi come animali domestici: ancora oggi questa usanza rimane, soprattutto tra gli sceicchi degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita. Questo significa alimentare un traffico di cuccioli che vengono sottratti alle madri soprattutto nel Somaliland, stato composto dalle province settentrionali della Somalia. La difesa di questi animali risulta particolarmente complessa, anche se si assiste ai primi successi.
È FACILE RAPIRE CUCCIOLI DI GHEPARDO: LE MADRI
Ci sono sostanzialmente due ragioni che rendono semplice il commercio di ghepardi. La prima è che le madri non difendono i propri cuccioli con la violenza, preferendo giocare d'inganno, per esempio nascondendoli e poi attirando l'attenzione su di sé fingendosi ferite e dunque più appetibili: una strategia che funziona con i predatori naturali come le iene, ma non con gli uomini. I quali si trovano oltretutto per le mani animali molto docili e che quando sono contenti fanno le fusa (sono gli unici grandi felini a farlo): caratteristiche che alimentano l'idea di farne delle bestie domestiche.
È FACILE RAPIRE CUCCIOLI DI GHEPARDO: IL SOMALILAND
La seconda ragione è che il Somaliland è poverissimo e dunque è facile far cadere in tentazione gli abitanti locali, che altrimenti incontrano grosse difficoltà di sostentamento. Inoltre il paese non è riconosciuto dalla comunità internazionale e questo impedisce l'arrivo di fondi da organizzazioni sovranazionali, che potrebbero migliorare le condizioni di vita del Somaliland. I soldi esterni utilizzabili in loco giungono solo da fonti caritatevoli e sono troppo pochi per creare, ad esempio, strutture di conservazione della vita selvaggia, le quali a loro volta possono implementare il turismo responsabile e alimentare l'economia locale.
PERCHÉ SALVARE I CUCCIOLI
Oltre alle possibilità di sviluppo legate al turismo e ai parchi naturali, c'è un'altra ragione che spinge a combattere il commercio illegale dei cuccioli di ghepardo. Con le parole di Shukri Haji Ismail, ministra dell'ambiente del Somaliland: "Questa è la fauna selvatica del mondo, non solo la vostra" e dunque dovrebbe essere salvaguardata per tutti e non trasferita nei giardini privati di pochissimi privilegiati. Osservazione che si fa ancora più condivisibile considerando che la tratta illegale degli animali li mette spesso in grave pericolo, perché effettuata da gente che non sa come accudire o nutrire un cucciolo.
PASSI AVANTI
Nonostante tutti questi problemi, si stanno facendo passi in avanti nel tentativo di migliorare la situazione. Recentemente due uomini sono stati condannati a tre anni di prigione per aver tentato di contrabbandare fuori dal paese sei cuccioli di ghepardo. Potrebbe sembrare poca cosa, ma si tratta della prima condanna per questo reato mai inflitta nel Somaliland: significa che c'è una struttura statale in grado di agire con efficienza e una volontà politica di intervenire.
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