Lunedì 16 Dicembre 2024
ALESSANDRO MALPELO
Magazine

Lotta alle zanzare Come difendersi

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di Alessandro Malpelo

Con i cambiamenti climatici la zanzara, l’ospite più antipatico dell’estate italiana, invece di ritirarsi si prepara a lanciare incursioni anche in autunno. In Europa siamo relativamente lontani dalle aree dove imperversano malaria, febbre gialla, dengue, zika e altre piaghe. Alle nostre latitudini la puntura della zanzara comune, da sempre sinonimo di prurito e arrossamenti cutanei, sta iniziando a trasmettere West Nile, virus responsabile di encefaliti letali. Come proteggersi in attesa di un vaccino?

Ministero ed enti locali promuovono bonifiche, trattamenti antilarvali nei luoghi di aggregazione di pubblico interesse. Anche i privati possono fare la loro parte, con insetticidi e repellenti, disinfestazioni periodiche nei giardini e nelle caditoie adiacenti alle abitazioni. Abbattere il numero di insetti potenzialmente infetti rientra nel principio di precauzione. La cautela, come si è visto durante la pandemia da Covid-19, è un atto dovuto. Su questi temi sono intervenuti recentemente Pierangelo Clerici, presidente Amcli, l’associazione dei microbiologi clinici italiani, ed Emanuele Nicastri, primario infettivologo dello Spallanzani di Roma.

Un’accurata pulizia dei giardini, posizionare citronella e altre essenze odorose, rimuovere acqua stagnante e tracce di umidità dove gli insetti depongono le uova, ad esempio nei sottovasi, sono misure appropriate. Idem le zanzariere, i vaporizzatori. Ma perché siamo così bersagliati, dal mattino alla sera? Le zanzare hanno un fiuto infallibile – spiega Leslie Vosshall, ricercatrice della Rockefeller University – possiedono un sistema ridondante di recettori in grado di percepire da lontano la presenza di un essere umano, attratte come sono da una combinazione di sudore, temperatura corporea, e dall’anidride carbonica emessa col respiro. Ci possiamo difendere con un ventilatore, che disorienta il nemico muovendo l’aria nei locali dove si soggiorna. Dal punto di vista delle conseguenze in caso di contagio, una persona su cinque, dopo puntura di zanzara portatrice del West Nile, sviluppa febbre e sintomi simili all’influenza. Questo virus può raggiungere il sistema nervoso centrale, e sono guai. Sono più vulnerabili gli anziani e le persone in cura per tumori, diabete, ipertensione, malattie renali, ma anche i giovani possono finire in ospedale. Da giugno, secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornati al 18 agosto, nel Nord Italia si sono avuti 230 casi accertati (13 decessi), più della metà nella forma neuro-invasiva distribuiti nella Pianura Padana.

La regione più colpita è il Veneto, a seguire Piemonte, Lombardia, Friuli, Emilia-Romagna e Toscana. Abbiamo detto fin qui della zanzara comune (culex pipiens, quella che si sveglia al tramonto) ma le disinfestazioni complete combattono nondimeno la zanzara tigre (aedes aegypti, attacca di giorno) che può diffondere chikungunya e altri tipi poco simpatici.