Mercoledì 2 Ottobre 2024

Lori lento, questo animale ci spiega perché siamo allergici ai gatti

Buffo, un po' goffo, ma anche tossico. Ha qualcosa in comune con i gatti che ci fanno compagnia

Un esemplare di lori lento

Un esemplare di lori lento

Perché alcune persone sono allergiche ai gatti? La risposta potrebbe curiosamente arrivare dai lori lenti (Nycticebus), primati in apparenza buffi e teneri, ma che in realtà producono una potente tossina, caso raro tra i mammiferi. Un gruppo di scienziati ha studiato il loro veleno, trovando notevoli analogie con una proteina che ricopre il pelo dei felini domestici.

Lori lento: breve identikit 

Si tratta di un piccolo primate dal pelo folto, grande dai 20 ai 40 centimetri, di casa nel sud-est asiatico. Come suggerisce il nome, questo animale dotato di enormi occhi frontali si distingue per i movimenti pigri e compassati. Il suo aspetto innocente nasconde però delle ghiandole velenose nell'incavo dei gomiti. Strofinandosele contro la bocca, il lori lento trasforma di fatto la sua saliva in un liquido tossico che, in caso di morso, impedisce alle ferite di guarire in fretta, provocando anche necrosi e setticemia.

Come un shock allergico 

Bryan Fry, professore dell'Università del Queensland (Australia) ha spiegato che i lori lenti usano di norma il veleno "per combattere i loro simili, causando ferite che impiegano molto tempo ad andare a posto". Tuttavia, se il morso viene inflitto a un essere umano, "la vittima mostrerà i sintomi paragonabili a quelli di uno shock allergico". Per comprendere i segreti della tossina, Fry e i suoi colleghi hanno quindi sequenziato il DNA di alcune secrezioni ghiandolari, prelevate in una riserva in Indonesia nel corso di un lavoro di ricerca lungo due anni.

Allergia al gatto: forse c'è un perché

Gli scienziati hanno così scoperto che il veleno contiene una proteina praticamente identica a quella presente nella saliva e nelle ghiandole sebacee dei gatti, i quali la spalmano sul proprio pelo. Tale sostanza è quella che causa la classica reazione allergica "al gatto" e secondo Fry non siamo di fronte a una coincidenza. Osservando la strategia difensiva dei lori lenti, è plausibile concludere che anche per i mici potrebbe trattarsi una precisa "scelta evolutiva", che, almeno in origine, è servita "per proteggersi dai predatori". L'ipotesi avrà bisogno ora di nuove prove per essere conferma. Ulteriori indagini permetteranno di capire ad esempio se siamo di fronte a un caso di convergenza evolutiva, in cui cioè due specie non strettamente imparentate hanno sviluppato caratteristiche simili per adattarsi alle esigenze del loro ambiente.