Domenica 22 Dicembre 2024
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

Luisa Ranieri: "Io, Lolita Lobosco, commissario col tacco 12. Che orgoglio"

Da domenica su Raiuno la nuova serie tratta dai libri di Gabriella Genisi: "È una donna del sud lontana dagli stereotipi, coraggiosa e imperfetta. Come me"

Luisa Ranieri (49 anni) con Giovanni Ludeno (45 anni) nella nuova serie di Lolita Lobosco

Per niente facile calarsi nei panni di Lolita Lobosco. Soprattutto infilarsi nelle sue scarpe, rigorosamente tacco 12. Perché il vicequestore del commissariato di Bari non è disposta a mortificare la sua prorompente femminilità nemmeno quando si lancia in un inseguimento o procede a un arresto. Ma Luisa Ranieri riesce nell’impresa, dando vita a una Lolita di straordinario fascino e sensualità. Dopo il successo della prima stagione, Lolita Lobosco, tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, torna con altre sei serate, su Raiuno, da domenica 8 gennaio, sempre per la regia di Luca Miniero.

"Lolita è una donna del Sud, ma non come quelle dei vecchi stereotipi. È tornata a Bari dopo essere stata altrove e quindi osserva il modo di vivere della sua città con occhi diversi, con un certo distacco. Come capita a me quando torno a Napoli. È una donna legata alle sue radici ma proiettata in avanti. Una donna che ha messo al centro della sua vita il lavoro, coraggiosa, autorevole ma anche fragile: una fragilità che emerge ancora di più in questa seconda stagione", spiega Luisa Ranieri. E afferma: "È come tutte noi, una donna di oggi, che non si identifica più solo con il matrimonio e i figli. Dal confronto con il pubblico che mi ferma per strada o mi scrive sui social, quello che viene fuori è che la sua imperfezione la fa sentire vicina alle altre donne. Molte ragazze giovanissime si identificano con Lolita. Perché non si nasce per essere solo madri e mogli, ma si nasce per vivere una vita in cui potrai anche essere moglie e madre ma potrai anche scegliere di non esserlo".

Molto soddisfatta Gabriella Genisi di come l’attrice ha reso il suo personaggio: "Non potrebbe esserci una interprete migliore di Luisa Ranieri. Ho ritrovato il personaggio al cento per cento, con la giusta cifra di malinconia e leggerezza". Era stato Luca Zingaretti a intuire che il personaggio creato dalla Genisi poteva avere in sua moglie Luisa Ranieri l’interprete ideale. Intuizione giusta, visto lo straordinario successo e gli ascolti della prima stagione, secondi soltanto a quelli del Montalbano con Zingaretti, che di Lolita Lobosco è produttore, insieme ad Angelo Barbagallo.

"Miniero è riuscito a dare al racconto uno stile, una cifra narrativa – dice Zingaretti – molto efficace, portando quella magia presente nelle pagine della Genisi ma che non era facile ricreare sullo schermo". E sull’interpretazione della moglie: "Luisa ha dato al suo personaggio quella dolenza, quella malinconia, però anche quella solarità, vitalità, allegria, calore, ironia che io avevo intravisto. E secondo me c’era bisogno nel panorama italiano di Lolita, di questa figura di donna forte ma anche accogliente, mediterranea, calda, solidamente ancorata alla sua cultura e alle sue tradizioni ma anche moderna e proiettata nel futuro".

Una donna che, dice Luisa Ranieri, le somiglia solo in parte: "Sicuramente la solarità e anche la malinconia del personaggio mi appartengono molto. Un po’ meno la sua spregiudicatezza e quella sorta di cattiveria che tira fuori anche nei confronti dei colleghi. Ma mi piace, perché è un diverso modo di giocare e sedurre".