Nuovi retroscena emergono sulla clamorosa lite tra il regista Paolo Virzì e l'ex moglie Micaela Ramazzotti, avvenuta lo scorso giugno in un ristorante romano. Dopo il ritiro delle querele da entrambe le parti, l'inchiesta della Procura di Roma si è conclusa con una richiesta di archiviazione, ma i dettagli emersi dalle carte giudiziarie sono a dir poco esplosivi.
Insulti, sputi e minacce di morte
Secondo quanto riportato, la serata è degenerata rapidamente in un vero e proprio scontro fisico e verbale. La Ramazzotti avrebbe accusato Virzì di averle sputato addosso e insultata con epiteti irripetibili. Il regista, dal canto suo, sostiene che l'ex moglie abbia minacciato di morte sua figlia Ottavia, urlando "Ti ammazzo" e prendendo a pugni la porta del bagno dove la ragazza si era rifugiata.
Il ruolo del nuovo compagno della Ramazzotti
Non solo gli ex coniugi, ma anche Claudio Pallitto, attuale compagno dell'attrice, sarebbe stato coinvolto nella rissa. Virzì lo accusa di aver strattonato sua figlia e di averlo minacciato dicendo "Fai bene ad avere paura, anzi che non ti meno".
Prove fotografiche e video
A supporto delle accuse, sono emerse foto che mostrano ferite sulla mano di Ottavia Virzì, graffi sulla sua testa e la maglietta strappata. Inoltre, esisterebbe un video registrato dalla figlia del regista durante l'alterco, oltre alle riprese delle telecamere di sicurezza del ristorante.
La decisione della Procura
Nonostante la gravità delle accuse reciproche, la Procura ha optato per l'archiviazione del caso. La PM Barbara Trotta ha parlato di legittima difesa, sottolineando che "chi è aggredito non è tenuto a calibrare l'intensità della reazione".
La pace per i figli
Sia Virzì che la Ramazzotti hanno infine deciso di ritirare le rispettive querele. L'attrice, attraverso i suoi legali, ha dichiarato di aver preso questa decisione "a tutela della serenità e a protezione dei propri figli".
Questa vicenda getta nuova luce sulla tumultuosa separazione di una delle coppie più amate del cinema italiano, dimostrando come anche le favole hollywoodiane possano avere un finale amaro.