Lunedì 2 Settembre 2024
GIGI PAOLI
Libri

Un libro per l’estate / Quella fabbrica che non ha uscita

“La biblioteca dei morti” di Glenn Cooper (Editrice NordTea, 2009): il capolavoro del mistero è uscito quindici anni fa, ma potrebbe essere stato scritto ieri

Glenn Cooper, 71 anni

Glenn Cooper, 71 anni

Firenze, 21 agosto 2024 – Cosa fa davvero la differenza fra un libro buono e uno no? Cosa rende un romanzo degno di essere ricordato a distanza di anni? A mio giudizio, la risposta a entrambe le domande è identica e ha una sola parola: originalità. Se la storia è singolare, fino a quel momento del tutto straordinaria (nel senso etimologico del termine, ossia fuori dall’ordinario), beh, il libro in questione riesce a entrare nella memoria a lungo termine del lettore, rendendolo automaticamente un capostipite di un genere. Se poi il romanzo suddetto è addirittura la produzione di un esordiente, allora si sale a livelli che pochi toccano.

“La biblioteca dei morti” (Editrice NordTea, 2009) è uscito quindici anni fa, ma potrebbe essere stato scritto ieri. Il suo autore – lo scrittore, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Glenn Cooper – è spesso inserito nello stesso binario di Dan Brown ma, rispetto al padre del “Codice da Vinci”, avrebbe secondo gli esperti “un dialogo migliore, un migliore sviluppo dei personaggi e una trama molto più ricercata”. Come scrisse il critico Antonio D’Orrico, “è uno dei romanzi meglio congegnati che abbia letto negli ultimi 14 anni”.

La storia, come detto, è a mio giudizio geniale: dalla banale caccia a un serial killer a New York si passa alla scoperta di un’immensa libreria nata nell’ottavo secolo nell’abbazia dell’isola britannica di Vectis. Una libreria dove si trova un numero infinito di tomi che contengono le date di nascita e di morte di tutti gli esseri umani, anche di quelli che devono ancora nascere e morire. Questa scoperta è alla base di tutto il romanzo, che si muove su più assi temporali e che, di fatto, è il primo capitolo di una trilogia che ha venduto milioni di copie in 31 Paesi. E’ uno di quei libri che tiene incollati alle pagine, che ti fa venire voglia di arrivare in fondo e che stupisce per l’assoluta originalità.

E volete una curiosità? Il manoscritto de ’”La biblioteca dei morti” fu respinto da 65 agenti letterari: solo il 66° l’accettò. Cooper l’ha raccontato così: “Se credi in ciò che scrivi, devi essere tenace. Se i rifiuti iniziali mi avessero fatto gettare la spugna, non sarei diventato quel che sono. E il tuo primo romanzo non ha troppe possibilità di essere pubblicato. So bene che il self-publishing può essere un’opzione, ma è molto difficile farsi notare tra centinaia di migliaia di libri. Gli editori migliorano i romanzi e ti trovano un pubblico. Suggerisco dunque agli aspiranti scrittori di lavorare duramente per cercare una casa editrice”. In un Paese come il nostro, dove tutti scrivono e nessuno legge, è un consiglio da memorizzare.