Lunedì 28 Ottobre 2024

Romanzo milanista anni Duemila. La rivincita di Carlo Ancelotti

Il secondo volume di "Kolossal Milan" di Giuseppe Pastore racconta gli anni 2001-2009 del Milan di Berlusconi, con focus su Nesta e la finale di Champions del 2003. Un'analisi calcistica e umana avvincente.

Romanzo milanista   anni Duemila. La rivincita di Carlo Ancelotti

Il Milan campione d’Europa 2003

A Elsinore, estate 2002, quella successiva ai mondiali di calcio in Corea e Giappone (vi ricordate Byron Moreno?), prende forma un altro tipo di dilemma shakesperiano che attanaglia Silvio Berlusconi, da appena un anno tornato premier ed è lì in Danimarca, ma che riguarda il suo ruolo di proprietario del Milan. Prendere o non prendere Alessandro Nesta? È il primo vero bivio del secondo volume che Giuseppe Pastore dedica al Milan, s’intitola Kolossal Milan e racconta gli anni che vanno dal 2001 al 2009. In poche parole gli anni di Carlo Ancelotti in panchina, raffigurato nella copertina. Non è un semplice libro sul calcio, perché Pastore ha un modo tutto suo di raccontare il pallone. C’è l’aspetto statistico (fatto di non soli precedenti) – per cui può considerarsi una sorta di database umano, altro che intelligenza artificiale – e il contesto storico-sociale. Raccontare il Milan di quegli anni, come era accaduto nel volume precedente, è quasi come scrivere un romanzo.

Perché il prendere o non prendere Nesta (alla fine arriverà con un’operazione che genererà polemiche) è solo uno dei dilemmi. Se si pensa di considerarle esclusivamente come storie calcistiche, si perde di vista l’aspetto umano ed emozionale. Ed ecco l’altro bivio: la finale tutta italiana di Manchester tra Milan e Juventus. Fino a quel giorno, 28 maggio 2003, Carlo Ancelotti (cacciato dai bianconeri) viene considerato un perdente di successo. Il destino lo mette di fronte al suo passato. Prendere o lasciare, rien ne va plus. Si sa come finirà: sarà il riscatto per Ancelotti e l’inizio di tutta un’altra storia. Ecco perché una partita di calcio non è solo una partita di calcio.

Matteo Massi