Martedì 18 Febbraio 2025
Giulia Carla de Carlo
Libri

Questo lavoro non è vita": Gea Scancarello racconta la lotta operaia dell’ex GKN di Campi Bisenzio

Il libro di Gea Scancarello e Dario Salvetti ripercorre la battaglia dei lavoratori dell’ex GKN, simbolo di resistenza sociale e denuncia del lavoro povero

Questo lavoro non è vita edito da Fuoriscena è il titolo forte e provocatorio del libro di Gea Scancarello e Dario Salvetti. In un dialogo - intervista è raccontata la vicenda degli operai dell’ex GKN di Campi Bisenzio (Firenze). Una storia che ha il sapore amaro di soprusi, licenziamenti via mail e diritti calpestati. Ospite del vodcast Il Piacere della Lettura, la giornalista Scancarello ci guida in questo viaggio di resistenza collettiva, dove ogni parola porta il peso di un vissuto condiviso.

Tutto inizia il 9 luglio 2021: una data scolpita nella memoria di 422 lavoratori e lavoratrici della GKN di Campi Bisenzio. Quel giorno ricevono una mail glaciale in cui viene comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività. Nessun preavviso, solo una comunicazione spietata, arrivata poche ore dopo aver prodotto l’ultimo pezzo in fabbrica. “Gli operai si precipitano ai cancelli, - racconta Scancarello - rientrano nello stabilimento e dichiarano un’assemblea permanente che, incredibilmente, continua ancora oggi. È la lotta operaia più lunga dal dopoguerra”.

Questa vicenda non è solo un fatto di cronaca: è un simbolo del deterioramento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici nell’era del profitto a tutti i costi. Il capitalismo non si accontenta di fare soldi, vuole farne sempre di più, spesso sacrificando la dignità e la sicurezza delle persone, visto che la fabbrica, come spiega Scancarello, era in attivo. La storia dell’ex GKN è l’emblema di un sistema che mette al centro il profitto, ignorando le esigenze umane e sociali.

La copertina del libro di Gea Scancarello
La copertina del libro di Gea Scancarello

Ma c’è un messaggio di speranza, anzi di forza. “Serve una convergenza delle lotte. - sottolinea la giornalista -La lotta degli operai deve intrecciarsi con quella delle donne, delle minoranze, di chi combatte per la giustizia climatica. È solo unendo le forze che si può davvero resistere”.

In questo contesto, il Festival della Letteratura Working Class, nato proprio dal collettivo di fabbrica dell’ex GKN, diventa un’occasione di riflessione e confronto. Non è solo un festival culturale: è uno strumento di lotta e narrazione, capace di riportare al centro del dibattito pubblico il valore sociale del lavoro. “In Italia, a differenza di altri Paesi, non si è mai costruito un racconto eroico del lavoro. È ora di riprendersi quello spazio”.

Il libro di Salvetti e Scancarello mette a nudo non solo le ingiustizie sul piano economico, ma anche il peso psicologico del lavoro moderno. Ansia, attacchi di panico, burnout: sintomi sempre più diffusi in un mondo che consuma le persone prima ancora delle risorse naturali. “È intollerabile che esistano lavoratori con un contratto regolare che, nonostante tutto, non riescano ad arrivare alla fine del mese. È il paradosso del lavoro povero”.

È tempo di riportare il lavoro – quello vero, quello che costruisce dignità e comunità – al centro della discussione pubblica. E storie come quella della fabbrica ex GKN, raccontate con passione e lucidità in Questo lavoro non è vita, ci ricordano che la resistenza è ancora possibile. Non solo possibile: necessaria.