Lunedì 5 Agosto 2024
GIUSEPPINA LA FACE
Libri

Quando la vita è sempre altrove. Casi quotidiani fuori dall’ordinario

La scrittrice messicana Guadalupe Nettel, attraverso le sue novelle raccolte in "La vita altrove", invita a riflettere sulla realtà soggettiva e sulle trasformazioni interiori dei personaggi di fronte a eventi inaspettati

Guadalupe Nettel, 51 anni

Guadalupe Nettel, 51 anni

Bologna, 4 luglio 2024 – Qual è la vita reale? Quella che ci sembra di vivere giorno per giorno? O qualcos’altro? È fatta dal tran-tran quotidiano, spesso noioso, insipido, ripetitivo, oppure è costruita, anche nostro malgrado, da circostanze inaspettate, ribaltamenti improvvisi, eventi fantastici? Questa è la provocazione della messicana Guadalupe Nettel, nelle sue novelle, voltate in italiano da Federica Niola e pubblicate col titolo ”La vita altrove” (La Nuova Frontiera). In esergo spicca una frase che, attribuita ad Anaïs Nin, rimanda a varie correnti filosofiche: “Nous ne voyons pas les choses comme elles sont. Nous les voyons comme nous sommes” (noi non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo). E così Nettel ci sciorina una serie di casi, drammatici o buffi, in cui s’imbattono i suoi personaggi: ne escono cambiati nel cuore e nella mente.

La novella più conturbante dà il titolo al libro. Un attore in crisi professionale e la moglie Anna prendono in affitto un appartamento; ma in lui cresce il rimpianto dell’altro, non più disponibile. Ci vive ora Xavi Mestre, attore famoso, con la consorte Josephina e i figli. Il protagonista li frequenta, va ad abitare da loro, s’innamora della donna, si occupa del ménage familiare, cura i bambini: vive, insomma, l’esistenza di questa famiglia. Xavi Mestre è però molto malato, muore di lì a poco. Josephina, vedova, riparte per la sua terra, la Danimarca, e lascia l’appartamento. Ma il nostro attore in crisi ora non è più sicuro di volerlo per sé. La sua vita era solo quella degli altri… altrove, dunque.