Nato nel 1947, il Premio Strega è oggi il premio letterario più prestigioso d’Italia e il riconoscimento più ambito da chi scrive.
L'idea del premio risale a tre anni prima della nascita che tutti conosciamo. È il 1944 quando la scrittrice Maria Bellonci decide di organizzare un salotto letterario per far fronte alla disperazione della guerra. Un salotto che negli anni ha ospitato grandi intellettuali come Carlo Emilio Gadda, Aldo Palazzeschi, Alberto Moravia, Elsa Morante, Giuseppe Ungaretti, Carlo Levi e tanti altri. Ma da dove viene il nome?
Nel 1947, quando il salotto di Maria Bellonci aveva ormai preso il nome di “Amici della domenica”, Goffredo Bellonci parla del progetto di un concorso letterario a Guido Alberti, imprenditore di Benevento e proprietario della casa produttrice del Liquore Strega. Da qui il nome e il motivo per cui i vincitori vengono sempre fotografati con una bottiglia di Strega.
Il Premio fu uno strumento trainante della cultura italiana, logorata non solo dalla guerra ma anche da vent’anni di dittatura fascista dove anche chi scriveva libri rischiava di incorrere nella censura.
La prima edizione viene vinta da Ennio Flaiano, neanche quarantenne, con “Tempo di uccidere” edito da Longanesi. Negli anni si susseguono vincitori del calibro di Cesare Pavese, Elsa Morante, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Anna Maria Ortese, Primo Levi, e la stessa Maria Bellonci. Ovviamente il prestigio non è solo vincere il Premio Strega ma anche essere candidati.
In aggiunta, oltre al Premio Strega abbiamo il Premio Strega Giovani, il Premio Strega Europeo, il Premio Strega Ragazze e Ragazzi e il più recente Premio Strega Poesia.
Il regolamento del Premio
Lo Strega viene assegnato ogni anno a un libro di narrativa scritto in lingua italiana e pubblicato nella sua prima edizione tra marzo dell’anno precedente e febbraio dell’anno in corso.
Le proposte possono arrivare solo per iniziativa degli Amici della domenica, la giuria storica del premio formata da oltre 400 personalità del mondo della cultura tra cui scrittori e giornalisti, studiosi, artisti, registi di cinema e teatro. Da questi sono esclusi gli editori delle case editrici che potrebbero partecipare al Premio.
Ogni autore può scegliere se accettare o rifiutare la candidatura al Premio (per esempio, nel 2021 Nicola Lagioia - già vincitore del Premio Strega 2015 - rinunciò allo Strega con “La città dei vivi”) e, inoltre, ci si può ritirare dalla competizione (come accadde nel 1968 quando Pier Paolo Pasolini si ritirò per “fatti - di cui purtroppo non posso né, credo, potrò mai produrre prove - che mi hanno convinto che il Premio Strega è completamente e irreparabilmente nelle mani dell’arbitrio neocapitalistico”, come scrisse su Il Giorno).
Gli scrittori che hanno vinto il premio Strega non possono concorrere se non dopo tre edizioni successive.
Tra i libri proposti, il comitato direttivo sceglie la dozzina e, tra questi, solo cinque entreranno a far parte della così detta “cinquina”. Se, però, tra questi non è compreso almeno un libro pubblicato da un editore considerato medio-piccolo, accede alla seconda votazione anche il libro tra questi con il punteggio maggiore, dando luogo a una finale a sei o più candidati (per esempio durante l’edizione del Premio Strega 2022 i finalisti sono stati sette).
La votazione definitiva che proclama l’opera vincitrice avviene tradizionalmente il primo giovedì di luglio, nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma, dal 2014 viene trasmessa in diretta televisiva su Rai 3.