Il metodo narrativo è quello di Agatha Christie che è partire dalla fine, non con la risoluzione del giallo (altrimenti che gusto ci sarebbe), ma con la vittima e l’assassino (da individuare, ovviamente) che compaiono già nelle prime pagine. Il metodo investigativo invece, soprattutto quando sulla scena c’è Vito Strega, criminologo, vice questore, indefesso cercatore della verità per dare poi giustizia, è un misto tra Georges Simenon e l’intelligenza artificiale. L’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi (Per un’ora d’amore) è una conferma: ormai i suoi gialli sono diventati un classico, in cui volentieri ci si perde. E ci si ritrova anche, alla fine. Un po’ perché ci si affeziona ai personaggi. Detto di Vito Strega, la sua banda che poi altro non è che la Sis (acronimo per Sezione Indagini Speciali) – formata da Bepi Pillon (sempre alle prese con un rapporto alquanto conflittuale col cibo), Mara Rais (che lotta contro l’ipertensione, la sindrome del divano, distaccata per scelta in Sardegna), Eva Croce (che fa i conti con il dolore del passato che si materializza nella vecchia casa che deve essere venduta) e anche la toscanaccia Clara Pontecorvo (che punta a fare carriera in polizia, ma che non tradisce la sua veracità) – torna in azione sull’asse Milano-Sardegna.
Che cos’è successo? Una mamma che aveva lasciato l’isola per andare a vivere nel capoluogo lombardo è stata ammazzata nel suo letto. Lascia un bambino di 3 anni che non ha nessuno, salvo il nonno materno, un agricoltore, che abbandona la sua terra (e le sue viti) per prendersi cura del nipote. Il sospettato principale è l’ex della donna. Ma ha un alibi solido. E dopo otto mesi le indagini sul femminicidio sono a un binario morto, così il padre della donna si rivolge a Strega, l’ultima speranza. Nel frattempo a Milano si moltiplicano le aggressioni contro le donne: trentantré nel giro di poche settimane. Chi c’è dietro quest’ondata di violenza di genere?
Strega e la sua squadra si mettono al lavoro, con la solita certosina applicazione nella ricerca del dettaglio e nel non farsi ingannare da quelle che potrebbero sembrare apparenze. L’indagine diventa ancora più complessa perché Strega deve fare i conti anche con il suo passato, in cui la rimozione ha avuto un suo peso. Nel raccontare l’indagine Pulixi non disdegna citazioni del giallo e noir classico così, visti i tempi attuali con il ritorno di Ripley in formato serie tv su Netflix, Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith è un tassello, oltre che una piacevole (ri)lettura.