Venerdì 20 Dicembre 2024
MARCO BUTICCHI
Libri

Parole nude e crude. Con contrattempo

“Il profumo delle pagine” di Marco Buticchi: il fotografo Leonardo Cendamo racconta aneddoti divertenti sul suo lavoro con scrittori famosi, mostrando l'importanza del mondo che ruota attorno all'editoria

Leonardo Cendamo

Leonardo Cendamo

Bologna, 6 ottobre 2024 – In questo viaggio nel mondo delle parole scritte vi abbiamo raccontato aneddoti che riguardavano scrittori di fama planetaria. Poco ci siamo occupati di quel mondo che corre accanto alle grandi firme, ma che contribuisce in maniera sostanziale a tener vivo l’interesse sui protagonisti dell’editoria.

Leonardo Cendamo è un fotografo di grande esperienza. Ha immortalato registi e attori di Hollywood, vincitori di premi letterari e la quasi totalità degli autori nazionali e internazionali. Leonardo è una persona piacevole e gentile. Indossa con gusto abiti poco convenzionali e, professionalmente, è un vero portento. La prima volta che mi fece un servizio fotografico venne a Lerici in inverno. Ci recammo in riva al mare e potete immaginarvi il sottoscritto: davanti a un obiettivo sembro la pubblicità dell’imbarazzo. Per sgravarmi di questo peso, mentre mi inquadrava, Leonardo era prodigo di consigli, e aa un certo punto esordì con un : "Bagnati le labbra!" E io: "Che cosa hai detto, Leo?" "Passati la lingua sulle labbra in modo che diventino lucide."

Fu a quel punto che incominciai a ridere e, per tutto il lavoro, non smisi più. Inutile dire che il servizio venne naturale e, ancora oggi, ogni volta che mi trovo davanti a un obiettivo, ripeto a me stesso: "Bagnati le labbra!" e dimentico l’imbarazzo.

Un giorno, al Salone del libro di Torino, Leo mi disse che aveva bisogno di foto mie e che aveva allestito uno studio al piano terra dell’hotel Lingotto in cui alloggiavamo. Così, poco prima che il salone aprisse i battenti, mi recai nello studio volante fotografico: delle grandi vetrine che davano sul marciapiede che, dall’ingresso dell’hotel porta a quello della fiera. Leonardo indossava in quella occasione un bellissimo paio di calzoni in fantasia scozzese sul rosso, sorretti da due bretelle nere allacciata con i morsetti in vita. Io, finito il servizio, memore degli scherzi delle elementari, mi feci vicino al fotografo e, con una mossa repentina, gli sganciai le bretelle. Innocuo scherzo da bulletto poco simpatico, direte voi. Peccato che nemmeno io sapevo che raramente Leonardo indossasse la biancheria intima. Visto il guaio che avevo combinato mi affrettai a ricomporre la fantasia scozzese scivolata lungo le gambe gettandomi addosso a Leonardo.

Nel frattempo, il Salone aveva aperto i battenti e gli ospiti illustri si stavano avviando lungo il marciapiede. La vestizione richiese qualche tempo: tra risate a crepapelle, pantaloni che scivolavano e bretelle che rimbalzavano, il fotografo e il sottoscritto lottarono in un feroce corpo a corpo per almeno una trentina di secondi. Alla fine riuscii a riallacciare le bretelle e ricomporre le nudità dell’amico. Peccato che, davanti alla vetrina, si fossero assiepati una cinquantina di ospiti illustri che cercavano di capire come mai due uomini, di cui uno seminudo, si stessero agitando all’interno di una vetrina. Nulla di grave, solo un incidente di percorso accaduto a due persone che ancora credono nella forza delle parole anche quando sono ‘nude e crude’…