Firenze, 24 novembre 2024 – Si deve soprattutto ad Angelo Del Boca e ai suoi pionieristici libri sul nostro colonialismo la progressiva decostruzione del mito degli “italiani brava gente“, l’idea cioè che i nostri soldati abbiano combattuto all’estero senza commettere crimini contro i civili, diversamente da quanto accaduto ad altri eserciti europei. Un mito, appunto. Con Del Boca, altri autori e altre opere hanno contribuito a definire un ritratto più realistico delle nostre imprese coloniali e belliche. Michael Palumbo nel 1989 firmò un documentario molto noto agli storici, Fascist Legacy (L’eredità del fascismo), trasmesso dalla Bbc, dedicato ai crimini compiuti dall’esercito italiano in Africa e nei Balcani e alla successiva protezione garantita, a guerra finita, ai generali destinatari di richieste di estradizione per essere processati, come presunti criminali di guerra, in Grecia, Jugoslavia, Etiopia. Palumbo scrisse anche un libro, L’olocausto rimosso, che Rizzoli pubblicò ma subito dopo ritirò nel 1992: troppo scomode, evidentemente, le verità che rivelava. Il libro torna dopo oltre trent’anni per Alegre col titolo Le atrocità di Mussolini, in giorni nei quali si parla degli imbarazzanti crimini di guerra contestati a un Paese amico. Storie dolorose ma che vanno conosciute e riconosciute.
LibriNon eravamo “brava gente“. Torna il libro sui crimini di guerra