Sabato 5 Ottobre 2024

Lo “specialista“ della guerra e la fragile arroganza del potere

"Il colonnello non dorme” (Sellerio): Emilienne Malfatto affronta il tema della guerra e del potere in modo netto e critico, mettendo in luce le contraddizioni e le conseguenze devastanti della violenza.

Emilienne Malfatto

Emilienne Malfatto

Firenze. 7 luglio 2024 – Gino Strada, nei suoi ultimi interventi, per spazzare via tutte le ambiguità germogliate attorno alla nozione di “pace“ (fatta spesso propria anche da chi teorizza e pratica la guerra), diceva: "Non mi definisco nemmeno pacifista, io sono contro la guerra". Un giudizio nettissimo, il suo, una presa di posizione categorica, sovente bollata di utopismo e velleitarismo, e tuttavia capace di porre una questione ineludibile, in un mondo che sembra cercare nelle guerre l’improbabile – impossibile – soluzione per una crisi ambientale, politica e morale così profonda da apparire una crisi di civiltà, se non una crisi di specie.

Il tema della guerra, la questione eterna della violenza del potere, è il cuore del nuovo libro – "Il colonnello non dorme” (Sellerio) – di Emilienne Malfatto, fotoreporter, giornalista e scittrice, vincitrice nel 2021 del Goncourt opera prima con “Il lamento del Tigri” (Sellerio 2023).

Il colonnello protagonista del romanzo è uno “specialista“ che arriva sul campo di battaglia, nel pieno di un’imprecisata guerra, e prende possesso della scena, esautorando di fatto lo stesso generale messo al comando delle truppe. Il colonnello è uno specialista degli interrogatori, cioè delle torture; è un uomo capace di portare altri uomini fino ai limiti di umana sopportazione del dolore, appena prima dell’abuso fatale. È la quintessenza del potere: subìto, temuto, inavvicinabile. Ma il colonnello è minato al proprio interno da un tarlo, dal fantasma dei torturati, dagli “uomini-pesce“ (cioè i cadaveri galleggianti delle sue vittime) che affollano i suoi incubi. Malfatto mostra (e denuncia) la pericolosa sicumera del potere, tanto arrogante quanto fragile e vacuo.