Venerdì 30 Agosto 2024
COSTANZA CHIRDO
Libri

Libri: causa ad Anthropic per violazione del copyright nel training dell’IA

La società di intelligenza artificiale è accusata da tre autori di aver utilizzato centinaia di migliaia di libri per addestrare il suo chatbot, Claude

Claude, il chatbot di Anthropic (immagine presa dal sito ufficiale)

Claude, il chatbot di Anthropic (immagine presa dal sito ufficiale)

Stati Uniti, 30 agosto 2024 – Anthropic, una società di intelligenza artificiale fondata negli Stati Uniti nel 2021, è stata oggetto di una causa collettiva presso il tribunale federale della California. La giornalista Andrea Bartz e gli autori Charles Graeber e Kirk Wallace Johnson hanno denunciato la compagnia, sostenendo che abbia utilizzato illegalmente i loro libri – insieme a centinaia di migliaia di altri – per addestrare il suo chatbot Claude, che genera testi in risposta alle richieste degli utenti.

Bartz, Graeber e Johnson hanno fatto denuncia due settimane fa: “Anthropic si presenta come un'azienda di pubblica utilità, progettata per migliorare l'umanità – si legge nel testo, riportato da The Guardian – Per i detentori di opere protette da copyright, tuttavia, Anthropic ha già causato distruzione di massa. Non è un'esagerazione dire che il modello di Anthropic cerca di trarre profitto dal saccheggio dell'espressione umana e dell'ingegno che sta dietro ciascuna di queste opere”. È il secondo caso presentato contro Anthropic: come scrive il Guardian, l’anno scorso alcuni produttori musicali avevano fatto causa alla compagnia per “l'uso non autorizzato di testi di canzoni protetti da copyright per addestrare Claude”.

Gli autori hanno dichiarato nella loro denuncia che Anthropic ha “costruito un'attività da miliardi di dollari rubando centinaia di migliaia di libri coperti da copyright”. Anthropic ha ottenuto supporto finanziario da fonti come Amazon – che ha investito 4 miliardi di dollari nella società, filiale di Open AI – Google e l'ex miliardario delle criptovalute Sam Bankman-Fried. Secondo la denuncia, le opere degli autori sono state incluse in un dataset di libri piratati che Anthropic ha utilizzato per addestrare Claude. La causa ha richiesto un risarcimento monetario di importo non specificato, e un ordine che vieti permanentemente ad Anthropic di utilizzare illegalmente le opere.

Quello di Anthropic non è il primo caso di denuncia nei confronti di una compagnia di intelligenza artificiale in materia di diritto d’autore. Tra i più clamorosi è stato quello del New York Times, che lo scorso 27 dicembre ha citato in giudizio Open AI e Microsoft di fronte alla corte federale di New York, sostenendo che le aziende avessero utilizzato migliaia articoli per addestrare i loro chatbot, e che questo violasse la loro politica di “fair use” e il diritto di copyright. È proprio la dottrina del fair use infatti quella a cui si appellano le compagnie che lavorano con l’IA, in quanto promuove la libertà di espressione e consente l’utilizzo di opere protette da copyright in determinate circostanze – critica, cronaca, istruzione e ricerca – anche senza l’autorizzazione dell’autore.