Un noir in piena regola, ma senza investigatori né poliziotti. Del resto l’autore, Serge Quadruppani, fra i maggiori esponenti francesi del genere, è uno che ha intitolato un recente saggio anche autobiografico Histoire personelle de l’ultragauche, e perciò polizia e magistratura non sono in vetta ai suoi pensieri. La breve stagione, uscito in Francia nel 2000, è ambientato proprio nel mondo dell’ultrasinistra, con un antefatto che avviene nel 1975, sull’onda lunga del Maggio – il maggio del ’68, naturalmente – e uno sviluppo, pieno di tensione, di false piste e di imprevisti, diciassette anni dopo, all’inizio dei Novanta, in pieno riflusso politico.
Protagonisti della storia quattro giovani e disinibiti “rivoluzionari“, fra molte virgolette, di cui tre d’estrazione borghese (compresa l’unica ragazza del gruppo) e solo uno working class. Un bislacco tentativo di rapina finisce male, e nei guai, manco a dirlo, va il meno fortunato in quanto a posizione sociale. Ma verrà il tempo per rivedersi e rifare i conti, in un contesto però tutto nuovo. Niente più rivoluzione all’orizzonte, semmai il benessere nel dolce clima della Francia del Sud e un contesto degradato dalla malavita e dalla corruzione (e solo qui fa capolino la polizia). Un insolito, acuto noir.
Lorenzo Guadagnucci