Sabato 14 Dicembre 2024
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Libri

La nuova guerra contro le democrazie: come le autocrazie minacciano l'ordine internazionale

Maurizio Molinari analizza nel suo libro le sfide globali tra democrazie e autocrazie, evidenziando la crisi dell'Occidente.

Occidente sotto attacco. La sfida delle autocrazie

Maurizio Molinari analizza nel suo libro le sfide globali tra democrazie e autocrazie, evidenziando la crisi dell'Occidente.

Troppe guerre tutte insieme, troppi fronti che si aprono uno dopo l’altro senza una soluzione di continuità, troppo tutto insieme per non pensare che alla base di ogni cosa non esista, se non un unico disegno strategico, almeno una sorta di comune causa storica, che tutto lega e tutto spiega. Su questo assioma si dipana la riflessione che propone Maurizio Molinari nel suo ultimo libro La nuova guerra contro le democrazie, così le autocrazie vogliono stravolgere l’ordine internazionale (Rizzoli).

Volume di estremo interesse, per il taglio insieme informatissimo e divulgativo, di facile comprensione anche ai lettori meno esperti della materia (impreziosito peraltro dalle cartine “dinamiche“, indispensabili per un saggio di geopolitica, realizzate da Laura Canali, la cartografa di Limes) perché analizza i fronti aperti in questo momento, dall’Ucraina al Medio Oriente (cui si aggiungono le fibrillazioni che proprio in queste ore arrivano dalla Corea del Sud, che Molinari ha in qualche modo anticipato), e li inquadra nella speculare crisi delle democrazie occidentali, il vero nodo sul quale tutto si sta avviluppando.

I grandi player mondiali, Russia, Cina, Iran stanno infatti ognuno nel proprio campo traendo il massimo vantaggio possibile dalla crisi dell’Occidente. Una crisi che è più di un evento geopolitico, e riguarda il senso stesso, la percezione che l’Occidente ha di sé stesso e del proprio stare al mondo. D’altra parte bisogna riconoscere che qualche problema nel nostro “emisfero“ esiste, nell’emisfero che crediamo più avanzato.

Qualche problema c’è, eccome, se l’Unione europea impiega mesi per darsi una governance e alla fine partorisce un esecutivo che nasce già debole, in preda a spinte isolazionistiche e succube di opinioni pubbliche incerte sul cammino stesso dell’unione, in cui i maggiori paesi hanno leadership azzoppate (pensiamo alla Francia, alla Germania o alla Spagna); se la potenza egemone, gli Usa, si presenta al voto con due candidature per ragioni diverse mai così deboli.

Ecco, di fronte a questo spettacolo per noi triste, Molinari mette invece in evidenza l’attacco sferrato dalle autocrazie mondiali. Putin, Xi Jinping, Ali Khamenei sono leader aggressivi, senza scrupoli, che hanno una strategia chiara e bene o male la sanno mettere in campo. Molinari (verrebbe da dire: e Laura Canali) mostrano quali sono i punti più delicati del confronto, quali le dinamiche in atto, e ci invitano ad andare oltre la cronaca di questi giorni confusi e contraddittori, aiutandoci a formarci un giudizio che sappia guardare un po’ più lontano dei singoli bollettini di guerra, e comprendere le grandi sfide che invece si stanno giocando.

Siamo sotto attacco, ci dice Molinari, e il primo atto per organizzare la difesa è comprenderlo. Parrebbe scontato ma non è così. Solo un’opinione pubblica ben informata e cosciente saprà fornire l’indispensabile supporto a una politica che altrimenti da sola non ha la forza di uscire dal guado.