Venerdì 27 Settembre 2024

La nuova frontiera del giallo. Lo scrittore affianca il detective

Anthony Horowitz, maestro del giallo, si racconta in un nuovo libro dove segue l'ispettore Hawthorne in un caso di omicidio di un avvocato. Suspense e colpi di scena in un'avvincente trama.

La nuova frontiera del giallo. Lo scrittore affianca il detective

Anthony Horowitz, 66 anni

Anthony Horowitz è un asso del giallo, abile a declinarlo sulla carta (con i libri, ha scritto anche sequel di Sherlock Holmes e James Bond) e anche in televisione (le serie tv, ma anche e soprattutto l’ispettore Barnaby). In un paio di libri – e questo è il secondo della serie che esce in Italia – si (auto)racconta mentre fa da spalla a questo ex poliziotto Daniel Hawthorne, cui vengono affidati casi che i suoi ex colleghi sono in difficoltà a risolvere.

Si tratta di un esperimento narrativo che s’avvicina parecchio al true crime, con lo stesso Horowitz che mette nelle pagine tutti gli aspetti autobiografici di uno scrittore moderno, anzi contemporaneo. Che deve non solo solleticare l’interesse, la curiosità, l’avidità del lettore, ma anche tenere incollato davanti a uno schermo lo spettatore.

Quest’operazione metaletteraria (per usare un termine un po’ alto) è efficace. Soprattutto se il giallo nel suo intreccio tiene. Questa volta è stato ucciso un avvocato. Upper class, l’avvocato Pryce si è fatto un nome (e probabilmente anche qualche nemico) perché ha seguito le cause di divorzio di diversi vip di Londra. Viene ammazzato con una costosa bottiglia di vino (Château Lafite Rothschild, duemila sterline valore sul mercato). Le ultime parole che pronuncia: "Tu che ci fai qui? È un po’ troppo tardi". Da quella frase si dipana l’indagine di Hawthorne con Horowitz che lo segue dappertutto. L’avvocato ha un fatto del passato che torna a galla e che sarà determinante per capire chi l’ha ammazzato.

Niente spoiler, meglio leggere come andrà a finire. I colpi di scena ci sono, il ritmo è serrato e ai protagonisti ci si affeziona immediatamente.

Matteo Massi