Domenica 9 Febbraio 2025
MARCO BUTICCHI
Libri

La memoria dannata è fonte di ispirazione

Nutro un debito nei confronti di chi mi legge: se una persona trascorre una parte del suo tempo sui miei...

Nutro un debito nei confronti di chi mi legge: se una persona trascorre una parte del suo tempo sui miei...

Nutro un debito nei confronti di chi mi legge: se una persona trascorre una parte del suo tempo sui miei...

Nutro un debito nei confronti di chi mi legge: se una persona trascorre una parte del suo tempo sui miei scritti, mi sento in dovere di ascoltare ciò che ha da dirmi e le domande che ha da pormi anche ‘presso il suo domicilio’. Per questo motivo, in tanti anni di scrittura, ho girato l’Europa in lungo e in largo per ascoltare i lettori e raccontare loro i miei lavori, recandomi ovunque sono stato chiamato. Mi sono così arricchito con le loro curiosità, le loro impressioni e anche con le loro critiche. Ci sono però alcune domande ricorrenti che mi sono sentito ripetere più volte nel corso degli incontri o delle interviste e vorrei parlarvene, sperando di soddisfare anche vostre curiosità.

Nei miei romanzi amo spaziare da un continente all’altro volando sopra i secoli. Le domande che sempre mi rivolgono riguardano proprio questa mia caratteristica di stesura. "Quanto è importante la Storia per lei?", per esempio. Vedete, dire che la storia è “maestra di vita“, sembrerebbe cercare di chiudere la pratica rispondendo con un luogo comune. La Storia, invece, è per me un fiume che scorre lento. Ogni tanto forma delle anse nelle quali l’acqua ristagna. Lì mi piace calarmi ed esplorare i fondali. Chiamo quelle anse ‘luoghi della memoria dannata’.

Pensateci bene: se è vero che la damnatio memoriae interrompe il flusso degli eventi cancellando la Storia (immaginate la distruzione della svastica sul Reichstag o la decollazione delle statue di Nerone), altrettanto vero è che quella brusca interruzione alimenta il mistero. Ecco l’acqua stagnante dove l’autore ama cercare le sue ispirazioni, ricordando sempre – fatto essenziale – che quando si scrive del passato, deve essere rispettato un assoluto rigore storico. Far compiere a Nerone o Churchill azioni che mai hanno compiuto, sminuirebbe l’intero romanzo rendendo grotteschi tutti i personaggi. Altrettanto vero è che la Storia, scritta dai vincitori, offre sempre delle interpretazioni parallele che è inebriante approfondire.

Un’altra domanda che mi viene posta è: "Lei descrive luoghi in mezzo mondo. Li ha davvero visitati?" Volendo far bella figura potrei rispondere con spocchia che ho girato il mondo e conosco ogni suo segreto. La verità è invece che non basta fare il turista per tratteggiare ambienti e personaggi. Per mettere nero su bianco un luogo del mondo a te estraneo, il solo aiuto te lo regala chinarti su libri e documenti e studiare. In questo modo di operare vorrei ricordare un autore che, con le sue duecento opere, ha fatto sognare generazioni di lettori. Emilio Salgari ha scritto di ‘paludi putrescenti del Gange’, di ‘foreste inestricabili del Borneo’, di vele e di mari in tempesta muovendosi raramente dalla sua scrivania. E, quando lo ha fatto, ha scoperto che soffriva terribilmente il mare. Proprio lui, padre dei più conosciuti pirati della storia della letteratura!