Giovedì 12 Settembre 2024
GIGI PAOLI
Libri

Un libro per l’estate / E lo Sciacallo divenne realtà

“Il giorno dello sciacallo” di Frederick Forsyth (Mondadori, 1971). Il giornalista maestro del romanzo di spionaggio racconta il suo approccio alla scrittura e il successo del suo bestseller diventato film.

Frederick Forsyth, 86 anni

Frederick Forsyth, 86 anni

Firenze, 28 agosto 2024 – "Fa freddo a Parigi, alle sei e quaranta di mattina in una giornata di marzo, e il freddo sembra ancor più intenso quando sta per essere giustiziato un uomo". L’incipit è il manifesto di un libro straordinario, un esordio fulminante e la prima pietra di un castello unico di storie. Frederck Forsyth è tante cose – principalmente un romanziere leggendario che ha venduto decine di milioni di copie – ma per me resta il più grande autore di spionaggio assieme a John Le Carré. "Il giorno dello sciacallo", il suo debutto, uscì nel 1971 (diventato un film diretto da diretto da Fred Zinnemann nel ‘73) ed è la prima tessera di un domino irripetibile, che ha fatto di Forsyth un Maestro con la M maiuscola.

Perché i suoi principali comandamenti sul modo di scrivere sono una stella polare, anche per me. Il primo: "Continuo a raccontare le mie storie come se fossi un corrispondente di un giornale, uso frasi brevi, senza parole troppo complicate ed evito i riferimenti ad argomenti eccessivamente complessi". Il secondo: "I luoghi di cui parlo devo averli visti con i miei occhi, è diventata una questione di orgoglio personale. Se scrivo di un bar che si chiama ’Da Mario’ a Milano e indico il percorso per arrivarci, voglio che il bar si trovi lì veramente. Un residente che legga il libro riconoscerà il bar e si convincerà che anche le altre cose di cui parlo sono corrette". Come nasce ’Il giorno dello sciacallo’? Lo raccontò lo stesso Forsyth: "In genere parto da una di queste due domande: “Sarebbe possibile che…” o “Che cosa accadrebbe se…?’” Dalla prima domanda è nato lo ’Sciacallo’. La questione era: sarebbe possibile uccidere il presidente francese? Comincio da una domanda sulla realtà e, se c’è una risposta, allora ho una storia".

I suoi libri, tutti, dallo "Sciacallo” a quelli sulla Guerra Fredda fino a Saddam Hussein e oltre, sono talmente pieni di realtà da dimenticarsi che si sta leggendo un romanzo. Due curiosità sullo “Sciacallo” ne sono la dimostrazione. Uno: nel romanzo scrive esattamente come era possibile all’epoca crearsi una falsa identità in Inghilterra; cosa che espose il governo di Londra (che lo faceva) a pesanti critiche da parte dei media. Due: il più noto terrorista del XX secolo, Carlos, prese il soprannome di ’Sciacallo’ dopo che venne ritrovata una copia del romanzo di Forsyth tra le sue cose. Volete la terza? Forsyth scrisse “Il giorno dello sciacallo” in 35 giorni sul tavolo da cucina di una casa londinese. Scrivere di getto è talvolta la migliore soluzione possibile: diffidate di chi ci mette mesi, se non anni, a scrivere un libro. Come si dice a Firenze: di buono, rimescolato, c’è solo la ribollita.