Sabato 17 Agosto 2024
CESARE SARTORI
Libri

Un libro per l’estate / La forza del passato. Quando si sognava di cambiare il mondo

"La manutenzione dei ricordi" di Pier Luigi Celli (Chiarelettere, 20121): la storia di sei amici del '68 che si ritrovano dopo 50 anni, affrontando rimpianti e tensioni morali in un'Italia che ha perso la voglia di cambiare il mondo

Pier Luigi Celli, 82 anni

Pier Luigi Celli, 82 anni

Firenze, 14 agosto 2024 _  Molte e autorevoli voci ci hanno ripetutamente messo in guardia: “Il passato è una terra straniera”; “Il passato è il luogo più pericoloso del mondo”; “Si torna e si ritorna al  passato per impedirgli appunto di tornare”. Ma secondo me val la pena di rischiare. Forse perché “non c’è niente di più inattendibile e delizioso dei rumorosi ricordi che uno ha di sé stesso pur consapevole che non si può tornare ingenui a piacimento”. E poi “a qualcuno le cose bisognerà pur raccontarle, sennò è come se non ci fossero state”.

"La manutenzione dei ricordi” di Pier Luigi Celli è un libro impietoso e struggente, doloroso e lenitivo insieme come tutti i libri che scelgono di inoltrarsi nel passato, personale e collettivo, con coraggio, occhi aperti e senza paraocchi. È un libro che parla di quelli che avevano vent’anni o giù di lì tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 del ‘900. Leggerlo è come guardarsi allo specchio: quel che vedi può piacerti o meno, ma non si scappa. A meno che uno non distolga lo sguardo o abbassi gli occhi. Forse non parla di tutti loro, ma di molti sì. Certo ognuno li ha vissuti a modo suo quegli anni e non è detto che tali modi siano simili o equiparabili, però in qualche modo ci siamo pur stati dentro, no? Da protagonisti, da comprimari, da comparse o solo da spettatori... Ma è un libro che “colpirà al cuore” (come avrebbe detto Anna Bravo) anche quelli più giovani perché la materia, incandescente, è quella che non ha scadenza: l’amicizia, l’amore, l’impegno, le passioni, le meschinità umane, il tradimento, la coerenza, il compromesso...

È la storia di sei amici che nel maggio del '68 partirono in autostop per la Francia decisi a vedere l'inizio della rivoluzione e a portarla in Italia: Romolo "Setteseghe” Derobertis detto anche Suslov o Che Guevara; Pietro “ser Ciappelletto” Claudiani o più brevemente Ciap (ma anche Mistico); Lorenzo “Lollo” Giudici; Angelo “il Volatile”; Francesco abbreviato in Franz e Luigi “Ganzo” Massimi (ci sarebbe stato anche un settimo, Riccardo, ma...). Dopo quel viaggio ciascuno di loro fece scelte e prese strade diverse, chi baciato dal successo, chi perso tra i monti in Alto Adige, chi in Africa, chi a consolarsi col vino e le donne. Intanto il tempo passa. Dopo 50 anni il Ciap decide di riunirli di nuovo, e rieccoli tutti insieme (in)decisi a riavvolgere il nastro della memoria: gli anni ‘70, le lotte in strada, lo scontro generazionale, la violenza mescolata alla forte tensione ideale. Dai ricordi emergono rapporti sbagliati, sgarbi velenosi, amare compromissioni, in cui la miseria del presente si mescola al ricupero di eventi e di incontri drammatici o ridicoli e goliardici. Poi piomba su tutti loro il dramma di Francesco…

Al raduno si aggiungono tre donne: Valeria (ex moglie di Luigi), Teresa (la segretaria di Massimi) e Mirella (ex morosa di Riccardo) che avranno una parte importante, anzi decisiva sugli esiti della rimpatriata. Non è facile fare pace dopo 50 anni con vite che hanno più rimpianti che allegrie, e che si rispecchiano nella storia di un Paese che ha progressivamente abbassato ogni tensione morale. Che è rimasto di quella voglia di cambiare il mondo?