Venerdì 27 Settembre 2024
COSTANZA CHIRDO
Libri

“Il segreto su TikTok è la spontaneità”. La storia del successo di @libriconfragole

Da un video su “I libri da leggere tra i 20 e i 30 anni”, ai 49 mila followers e le partnerships con le case editrici. L’intervista ad Andrea Amadio

Andrea Amadio, in arte @libriconfragole

Andrea Amadio, in arte @libriconfragole

Roma, 27 settembre 2024 – Andrea Amadio, 31 anni – età "strana", come la definisce lui, per essere un booktoker, perché solitamente sono tutti più giovani – è originario di San Benedetto del Tronto, dove attualmente si è ritrasferito dopo aver vissuto a Milano, Firenze e Roma. Ed è stato proprio questo ultimo trasloco, due anni fa, a spingerlo ad aprire il profilo TikTok con cui è diventato famoso, @libriconfragole, che adesso conta quasi 50 mila followers: “Non avevo persone con cui parlare di libri – spiega – Tutti i miei amici abitano da altre parti, o magari sono fuori per lavoro o per studio. Quindi ho capito che dovevo cercare di parlare di libri con qualcun altro, e ho deciso di provare a farlo online”. In quel periodo il BookTok aveva appena iniziato a prendere piede in Italia: “Ho iniziato anche io a condividere le mie letture e recensire libri – racconta Andrea – E non ho smesso più”.

Come nasce la sua passione per i libri?

“Leggere mi è sempre piaciuto. La mia passione nasce grazie a mia nonna, che a 3/4 anni mi ha insegnato a leggere. Aveva capito che propendevo alla lettura, così mi ha messo un libro in mano. Il primo libro che ho letto è stato 'Il Piccolo Principe': ogni sera, piuttosto che farmelo leggere, c'erano momenti in cui leggevo proprio io dei passaggi. Mio padre, ogni domenica da quando avevo 5 anni, mi portava a casa un libro diverso.”

Ha lavorato nel mondo dell'editoria, prima di diventare booktoker?

"Si. Ho lavorato come editor, correttore di bozze, valutatore di manoscritti per la casa editrice Bompiani, in tutto 7 mesi. Ho continuato a lavorare nel settore per una casa editrice milanese, la Class Editori, che è prettamente per riviste, anche se hanno anche una loro sezione di libri. E poi ho continuato su quella scia lavorando in libreria, anche se @libriconfragole è nato prima che facessi il libraio. Adesso però sono solo booktoker.”

Essere un influencer è un lavoro a tempo pieno?

“Lo scorso giugno ho lasciato il lavoro in libreria, dopo quasi due anni, perché non riuscivo più a gestire l'equilibrio tra i due lavori. Alcune persone pensano che lavorare online come influencer sia una cosa facile, ma in realtà non è così. Per me è diventato un lavoro a tempo pieno: devi gestire gli orari, le creazione dei contenuti, la creatività, gli eventi, il rapporto con i clienti che vogliono determinati contenuti. A un certo punto ho deciso di portare avanti la mia azienda, e così al momento lavoro in proprio come booktoker, anche se spero di tornare presto a lavorare come editor e consulente editoriale.”

Qual è la storia di @libriconfragole? 

“Ho aperto il mio account su TikTok a marzo 2022. 'Libriconfragole' è una crasi di due cose che mi ossessionano: i libri e le fragole. Non c'è un motivo specifico: io sono ossessionato dalle fragole proprio come disegno, come gusto, danno un'idea di candore, di primavera, di rilassatezza e serenità. E sono ossessionato ovviamente anche dai libri. Oltre che parlare dei libri che amo, voglio cercare di far star bene le persone con i miei video, perché non c'è cosa più bella.”

Com’è nato il suo successo?

“Quando ho cominciato a parlare di libri su TikTok, ho fatto un video che si intitolava 'Libri da leggere quando hai tra i 20 e i 30 anni'. Quel video, inspiegabilmente, durante la notte ha fatto molte visualizzazioni, e in tre giorni ho guadagnato circa tremila followers, che per me era impensabile. Probabilmente è stato anche perché parlando di libri io sezionavo gli argomenti per temi: libri che mi hanno fatto piangere, libri che vi faranno riflettere, libri per chi ha paura… Tutti mi dicevano che era originale, e forse è stato quello a far crescere il profilo in fretta. Ma l'altra cosa è stata la spontaneità: io nei video sono molto spontaneo, a volte ai limiti della follia, lo riconosco. Non ho mai pensato di utilizzare i social per un personaggio, mi piace la trasparenza.”

Perché è così importante la spontaneità?

“Perché è proprio quella che fa la differenza dalla critica letteraria classica. La critica usciva solo sulla parola, oppure in televisione, ma sappiamo che c'è uno studio dietro a ciò che viene scritto o detto: c'è sempre un copione di mezzo. Nei video sul BookTok non c'è script, e l'editing è minimo. Io registro la mia reazione principalmente a caldo, appena finito di leggere il libro. È questo che ha cambiato le regole del gioco. L'unico momento in cui preparo uno script è quando mi vengono commissionati dei contenuti dalle case editrici.”

Andrea Amadio, in arte @libriconfragole
Andrea Amadio, in arte @libriconfragole

Dopo quanto tempo ha ricevuto la sua prima commissione?

“La prima collaborazione l'ho fatta dopo un mese e mezzo circa: l'avevo richiesta io alla casa editrice E/O, che aveva pubblicato "Il Profilo dell'altra" di Irene Graziosi. Loro hanno accettato. Da quel momento, facendo altre collaborazioni sempre richieste da me, piano piano le case editrici hanno iniziato a contattarmi. La prima adv (advertisment, pubblicità ndr.) l'ho fatta con Mondadori.”

Com'è la tipica giornata lavorativa di un booktoker?

“Una parte della mia giornata è dedicata alla lettura, per forza. Io sono quel tipo di lettore che sul BookTok viene definito ‘mood reader’ – vado in base all'umore nella scelta dei libri che leggo. Ovviamente cerco anche di seguire gli argomenti di tendenza sui social – la scorsa settimana era trending il dissing, così ho fatto un video in cui parlavo di libri che all'interno hanno dei dissing reali. Un'altra parte della giornata è dedicata alla gestione delle email e dei messaggi sui social – attività a cui sono contento di dedicare del tempo perché considero la mia community come una famiglia. C'è la pianificazione editoriale, soprattutto settimanale dei contenuti che voglio creare, e poi c'è la parte dedicata a girare i video. Io cerco sempre di mantenere degli orari di ufficio, e quindi alle 19 mi obbligo a smettere perché sennò finisce che passo la giornata dietro al telefono.”

Quanti libri legge in un mese?

“In media, sette. La gente si stupisce, si chiede come faccia. Ma io rispondo che è il mio lavoro. Li seleziono in base a a vari criteri, ma principalmente in base a come mi sento. Tempo fa decisi di leggere "Trilogia della città di K", un libro che è uscito anni fa. Mi ha stregato, così ne ho iniziato a parlare online – perché è anche questo il bello di parlarne online, a differenza dei giornali per esempio non ci si focalizza sulle ultime uscite.”

Dal suo punto di vista, quanto è forte l'impatto del BookTok sull'industria editoriale?

“Tanto, ma le persone ancora non lo stanno capendo. Alcuni si – infatti da un anno se ci si fa caso in alcune librerie sono apparsi i reparti BookTok, che prima non esistevano.”

Perché il romance ha così tanto successo nel BookTok?

“Secondo me perché è un genere che tende a emozionare e liberare le emozioni del lettore, a far vivere un sogno. Fa viaggiare i lettori con la fantasia, e fa evadere, e in un momento storico come questo, caratterizzato da guerre, battaglie politiche e tutto il resto, abbiamo bisogno di evadere. Inoltre la maggior parte del pubblico del BookTok è un pubblico giovane, fatto da ragazze. Benchè io odi discriminare i generi, il romance tendenzialmente è letto da loro.”

Come mai, secondo lei, le donne leggono più degli uomini?

“Bella domanda. Mi sono interrogato molto su questo punto, e credo sia un retaggio della cultura patriarcale. Io ho sempre pensato che il problema del patriarcato sia che vuole che gli uomini, soprattutto quelli eterosessuali cis, siano gli unici lavoratori all'interno del contesto sociale, gli unici che possono ricoprire delle cariche alte, gli unici a foraggiare il mantenimento della famiglia. L'unico hobby che gli uomini si possono permettere di avere è lo sport, uscire con gli amici, la birra al pub la sera. La lettura viene associata a qualcosa di troppo sensibilizzante, come se femminilizzasse la figura maschile.”