Lunedì 30 Dicembre 2024
Costanza Chirdo
Libri

Leo Giorda: “Un giallo mistico per il detective Woodstock”

In questo primo appuntamento con il nostro nuovo format video dedicato ai libri, incontriamo il giovane autore Leo Giorda. Romano, classe 1994, storico dell’arte e scrittore per vocazione.

C’è un nuovo mistero da risolvere per Woodstock, l’insegnante, padre single, che con il festival del 1969 ha però qualcosa in comune. Già protagonista del romanzo L’angelo custode (Ponte alle Grazie, 2022), il detective torna sul campo insieme al “nemico per la pelle” Giacomo Chiesa nell’ultimo libro di Leo GiordaL’età dell’oro (Ponte alle Grazie, 2023). Autore e storico dell’arte classe 1994, Giorda è protagonista della prima videointervista del podcast di Quotidiano Nazionale “Il piacere della lettura”, dedicato a scrittrici e scrittori.

Nell’intervista, Giorda racconta i suoi personaggi in una nuova storia in cui il giallo si intreccia alla mitologia, e l’uso degli psichedelici al tema della maternità. Se il primo libro della serie era un noir più classico, L’età dell’oro è mistico, e presenta elementi esoterici funzionali alla storia, ambientata nelle paludi pontine sul litorale laziale. Come l’autore, Woodstock è nato e cresciuto a Roma, ed è un ragazzo di San Lorenzo che non si è mai tirato indietro dalla sperimentazione delle droghe naturali.

La sua vocazione da detective si è rivelata come un “effetto collaterale” degli psichedelici, trasformandolo in uno “Sherlock Holmes tossico”, ma particolarmente dotato: "È un purista – spiega Giorda, intervistato da Giulia Carla De Carlo – attirato dagli psichedelici e dalle possibili conseguenze di apertura mentale e di sviluppo cognitivo che ci può essere dietro il loro utilizzo”. Come può essere la capacità di risolvere un caso.

L'età dell'oro, l'ultima fatica di Leo Giorda
L'età dell'oro, l'ultima fatica di Leo Giorda

"Non dico che tutte le droghe siano uguali – continua Giorda – un eroinomane non potrebbe fare l’insegnante in una scuola elementare, nemmeno un cocainomane. Woodstock ha la sua morale, anche abbastanza forte, sull’utilizzo degli stupefacenti: come tutte le sostanze alteranti, un utilizzo eccessivo ha i suoi effetti negativi”. E se Woodstock è Sherlock, Chiesa è il suo Watson – ex vicequestore, amico-nemico, e spalla destra del detective dal primo libro. Forse “è lui il vero protagonista – ammette Giorda – Chiesa è la voce del lettore, e in parte anche dell’autore. È l’antitesi di Woodstock, soprattutto all’inizio, e il loro rapporto è interessante fin da subito, perché nella guerra che si fanno si capisce che riconoscono le qualità l’uno dell’altro”.

All’inizio del nuovo romanzo, sia Woodstock che Chiesa hanno perso il lavoro come conseguenza della loro popolarità, scaturita dal caso de L’angelo custode: "Quando all’inizio del libro c’è un nuovo incontro tra i due personaggi, Woodstock stesso rimane scioccato dalle conseguenze che il loro rapporto ha avuto su Chiesa. Così decide di prenderlo sotto la sua ala. E Chiesa ripaga”.

Nessuno dei due personaggi sembra passarsela bene quando vengono ingaggiati per risolvere un caso: a Sperlonga, la giovane ereditiera di una dinastia di imprenditori si è suicidata. La madre della ragazza però non crede alla versione ufficiale dei fatti, così contatta Woodstock che, insieme a Chiesa, si imbarca in un’inchiesta peculiare tra vendette spietate ed enigmatici rimandi al mito di Saturno.

Uno dei temi principali del libro è quello della maternità: madri mancate, apprensive, arrabbiate… "Anche in una letteratura più leggera per me è importante inserire tematiche profonde – dice Giorda – la maternità è una tematica meravigliosa da affrontare, perché tutti abbiamo una madre e la sua presenza, o assenza, influisce sulla persona che diventiamo”.