Venerdì 27 Dicembre 2024
COSTANZA CHIRDO
Libri

Morlupi: “Il giallo oggi è il romanzo sociale. Tra noir e rabbia”

Per il nostro vodcast dedicato alla lettura abbiamo incontrato l’autore italo-francese che ci racconta la sua ultima fatica “Il gioco degli opposti”

È una fredda domenica invernale a Sofia quando un ragazzo si presenta in commissariato chiedendo dell’ispettore Dimitrov. Deve consegnargli una chiavetta usb contenente il filmato di un brutale omicidio. Dimitrov però non fa in tempo a interrogarlo: prima che l’ispettore arrivi, il ragazzo si toglie la vita ingerendo una pasticca di cianuro e lasciando un biglietto con scritto un nome: Biagio Maria Ansaldi.

Il commissario romano di “Formule mortali” (Salani, 2023) torna così a occuparsi di un nuovo caso ne “Il gioco degli opposti”, l’ultimo libro di Francois Morlupi, edito Salani. Qua i “Cinque di Monteverde” si ritrovano spezzati tra due città, nel tentativo di prevenire una catena di delitti che rischia di seminare il panico in tutta Europa.

Nell’intervista per “Il Piacere della Lettura”, il vodcast di Quotidiano Nazionale a cura di Giulia Carla De Carlo, Morlupi racconta che la scelta di ambientare il romanzo a Sofia è stata un caso: “Non avevo intenzione di scrivere un libro ambientato in Bulgaria. Finché non ci sono stato.“ A Sofia il clima, l’alfabeto, la cucina e anche la polizia, “un po’ ancorata a un sistema di vecchia guerra fredda”, sono molto diversi da quelli di Roma. “Monteverde è un quartiere molto borghese, è un po’ una campana di vetro – spiega l’autore – volevo far uscire i miei protagonisti dalla comfort zone, il commissario Ansaldi non uscirebbe di casa per l’ansia che ha”.

La copertina del libro "Il gioco degli opposti"
La copertina del libro "Il gioco degli opposti"

Ma questa volta, dei cinque sono solo lui e la vice-ispettrice Eugenie Loy a partire: “Volevo spezzare il racconto tra Roma e Sofia. In Bulgaria c’è un’atmosfera più violenta, più dura e sanguinolenta da certi punti di vista; a Roma c’è un clima più ironico, scanzonato. Volevo livellare il libro su questi due piani, far stare il lettore sulle montagne russe” racconta Morlupo. Il “gioco di opposti” – evidenziato anche dalla copertina del romanzo, in netto contrasto con quella di “Formule mortali” – si riferisce anche a questo.

Tra i personaggi c’è una new entry: Eliana Alerami. Il suo ruolo è molto importante: è una ragazza che appena diplomata pensava di avere il mondo ai suoi piedi, e poi si è imbattuta nella dura realtà lavorativa italiana, fatta di stage e contratti a rimborso spese. Rappresenta questo grande senso di frustrazione condivisa dai giovani, questa voglia di emergere e ottenere finalmente la loro indipendenza. “Il noir alla fine è il nuovo romanzo sociale degli ultimi anni – spiega Morlupo – Io volevo denunciare una situazione che in Italia è normale, ma negli altri paesi è considerata vergognosa. Alerami ha proprio questa rabbia dentro: che le abbiano rubato il futuro, e le stiano rubando il presente”.