Giovedì 17 Ottobre 2024
Costanza Chirdo
Libri

‘Leggende o verità, le storie rock sono tutte da ascoltare’

Nuovo appuntamento con il nostro vodcast “Il Piacere della Lettura”: Giulia Carla de Carlo intervista Maurizio Guccini

È la fine degli anni ‘90. È appena uscita la Beatles Anthology e Ringo Starr è in tournée. Maurizio Guccini, speaker e autore del libro Rock Tales (Pav Edizioni, 2024), decide di recarsi a Montecarlo, la tappa più esclusiva, per assistere al concerto e cercare di incontrare il batterista e cantautore della celebre band britannica. Riesce a incrociarlo all’uscita, ad abbracciarlo, addirittura a parlarci, finché non arriva un gruppo di altri fan eccessivamente fomentati, che costringono la star ad andarsene.

Guccini resta frustrato, deluso per non essere riuscito ad ottenere l’autografo che desiderava. Due uomini, roadies di Starr, si approcciano a lui, e decidono di offrirgli una birra per tirarsi su. Chiacchierano per mezz’ora, finché i due non devono andarsene per tornare nel backstage. E solo in quel momento Guccini realizza di aver appena trascorso del tempo con il cantante Peter Frampton, e con Gary Brooker dei Procol Harum. "Due star che non avevo riconosciuto, e ci ho bevuto una birra per mezz’ora” racconta Guccini a Giulia Carla De Carlo, in un’intervista per il vodcast di QN “Il Piacere della Lettura”.

La copertina del libro di Maurizio Guccini
La copertina del libro di Maurizio Guccini

“Ci sono tre tipi di aneddoti: quelli veri, quelli inventati, e quelli che hanno un fondo di verità – spiega l’autore – Nel mio caso, l’aneddoto “zero”, io avevo raccontato la storia su delle riviste, delle fanzine, e poi è stata ripresa da altri che la raccontano come se fosse successa a loro. Magari cambiano i dettagli, la location, alcuni nomi. Ma l’aneddoto è quello, e c’è una verità di fondo”.

Rock Tales parla proprio di questo: storie "dimenticate e indimenticabili”, legate al mondo della musica, leggende che diventano miti, eventi assurdi che poi vengono smentiti, o confermati, dagli artisti stessi che ne sono i protagonisti. A quanto pare i Genesis hanno scritto Watcher of the sky osservando il golfo silenzioso di Napoli dalla loro stanza d’albergo. I Led Zeppelin non hanno più fatto tournée in Italia dopo la performance al Vigorelli di Milano, interrotta dagli scontri tra i poliziotti e gli autoriduttori, un movimento che sosteneva che la musica dovrebbe essere gratuita e voleva accedere al concerto senza pagare il biglietto.

E ancora Ozzy Osbourne che su un aereo si è ritrovato seduto accanto a un passeggero senza vita, Bob Dylan e il suo concerto a Roma che non si sa se c’è stato veramente o no, i dischi di Elvis Presley che piovono dal cielo in una città del Texas. Gli aneddoti sono molti, stravaganti, e spesso immersi in un’aura di mistero. "La velocità del mondo di oggi ci porta a non ascoltare più storie, ma soprattutto a non raccontarle – spiega lo scrittore –. Gli artisti vengono presi, lanciati sulla ribalta per un paio d’anni, e poi basta. Non c’è più il lato narrativo, un po’ perché non si da il tempo agli artisti di crearlo, un po’ perché non c’è più questo percorso di formazione che gli consente di assorbire le storie precedenti e trasformarle in canzoni ed emozioni. E quindi automaticamente mancano le storie anche nella musica”.