Napoli è una città dalle mille espressioni: la bellezza tinge il paesaggio, i sorrisi stringono il cuore, ma esiste anche un’anima noir che percorre i vicoli e va a braccetto con povertà e crimine. La scrittrice Anna Vera Viva, con occhio attento, ha perlustrato la città portando in superficie il sommerso. Napoli diventa la protagonista dei suoi noir; soprattutto, il rione Sanità. “Il quartiere è uno dei più antichi della città – spiega l’autrice ai microfoni de Il Piacere della Lettura -. È ricchissimo di storia e leggende, pieno di passioni e di suggestioni. Ideale per colorare le mie storie. Napoli è un set a cielo aperto, è come avere un personaggio in più”. Dopo Questioni di sangue e L’artiglio del tempo, quindi, Anna Vera Viva ci riporta nel rione Sanità con Malammore (Garzanti).
“Il Malammore è l’amore che divora, distrugge e devia verso qualcosa di negativo; passioni che hanno un esito tragico. È una forma di ossessione.” I protagonisti, che ritroviamo anche in questo terzo romanzo, sono Padre Raffaele e don Peppino, due fratelli, rispettivamente prete e boss. “Nascono nel rione Sanità, figli di un piccolo delinquente e di una mamma molto affettuosa che purtroppo muore. Raffaele viene adottato da una famiglia romana, colta e benestante che gli garantisce un futuro. Peppino, invece, rimane nella Sanità e segue le orme del padre, ma rispetto a lui è più intelligente e ambizioso. Raffaele cresce a Roma attendendo sempre l’arrivo del fratello che non arriverà mai. Passeranno quarant’anni, il caso ci metterà lo zampino e Padre Raffaele si ritrova catapultato nel rione Sanità. A quel punto il rapporto con il fratello, diventato nel frattempo il boss del quartiere, sarà inevitabile. E quel legame sarà un problema per entrambi, perché Padre Raffaele si renderà conto che ruoli, posizioni e scelte non hanno alcun potere nei confronti dell’amore che li unisce.”
Come ogni noir che si rispetti, oltre alla linea orizzontale – che vede procedere i protagonisti -, ce n’è un’altra verticale, unica per ogni romanzo. Infatti, i libri si possono leggere separatamente. In Malammore, la protagonista è Brunella, al secolo Antonio Capasso. “Brunella è una semidivinità, uno di quegli esseri che sprigionano una seduzione potente, usata anche come arma. È ambita, desiderata, bramata, ma è anche un essere molto pericoloso. La cosa migliore è scoprirla leggendo il romanzo.” In Malammore il noir avvolge la storia in maniera minuziosa.
“A me interessa raccontare l’essere umano in prossimità di un evento che lo destabilizza e distrugge il suo quotidiano. L’essere umano viene fuori con la sua potenza e le sue passioni.” Per gli amanti del giallo sarà interessante cercare di scoprire l’assassino. Il consiglio di Anna Vera Viva per Il piacere della lettura è Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, perché indugia e indaga sulle domande più pericolose che l’essere umano si fa; pericolose quanto le risposte che si è disposti a dare.