Mercoledì 4 Settembre 2024
COSTANZA CHIRDO
Libri

“Ho pagato mia figlia 100 dollari per leggere un libro”. E ha funzionato

Negli USA in cui le giovani generazioni leggono sempre meno, Mireille Silcoff ha scelto una strategia inedita per dimostrare a sua figlia quanto la lettura sia importante

Madre e figlia che leggono insieme

Madre e figlia che leggono insieme

New York, 3 settembre 2024 – “Ho pagato mia figlia 100 dollari per leggere un libro”. È il titolo dell’articolo di Mireille Silcoff pubblicato sul New York Times. E non è uno scherzo. Come scrive sul quotidiano statunitense, la critica culturale e autrice della collezione di racconti brevi “Chez l’Arabe” ha veramente pagato sua figlia di dodici anni cento dollari per convincerla a leggere un libro – una mossa che può apparire assurda a primo impatto, ma che in realtà forse non lo è stata poi così tanto, per un semplice motivo: ha funzionato.

Durante la pandemia, spiega Silcoff, un sondaggio alquanto “deprimente” del Pew Research Centre aveva rivelato quanto la lettura come attività di svago fosse diminuita tra i giovani: quasi il 30% dei tredicenni aveva affermato di non leggere mai per piacere, o quasi. Allo stesso tempo, durante la pandemia il tempo trascorso di fronte allo schermo da parte di quegli stessi giovani era drasticamente aumentato. “Mia figlia affermava che leggere non le piacesse – scrive Silcoff – e soprattutto, che non era importante che le piacesse”. Un sacco di persone della sua età semplicemente non leggono, e gli smartphone potrebbero esserne complici. “Prima del telefono, avevo una bambina che era come un Tigro socievole, che strillava di gioia per qualcosa di semplice come un nuovo dessert che si stava raffreddando in frigo – racconta Silcoff – Dopo il telefono, avevo una lumaca monosillabica che voleva solo stare nella sua stanza con le tapparelle abbassate, la porta chiusa, sotto un piumone, attaccata a quel piccolo rettangolo come se lasciarlo facesse scomparire la sua vita sociale”. 

Sembra esserci una correlazione tra l’uso sempre più precoce degli smartphone e la perdita di interesse nella lettura per le nuove generazioni. La tecnologia sostituisce la letteratura nella ricerca dell’evasione da parte dei giovani, che scelgono di perdersi in quello che la scrittrice definisce un “caos avvincente” che “crea dipendenza” – il mondo degli smartphone. E non c’è dibattito che regga: per capire le persone non serve leggere, basta seguirle sui social; per chi è affamato di storie, c’è Netflix, così come c’è Internet per imparare la storia. A quanto pare, per le nuove generazioni i libri potrebbero non esistere direttamente.

Eppure Mireille Silcoff non si è arresa. “Media come la TV o i telefoni riempiono tutti quei vuoti che i libri lasciano riempire a noi, con l’immaginazione” scrive, citando Neil Postman. È questo ciò che resta unico della letteratura. E se non c’era altro modo che ricorrere alla “dura e fredda praticità del denaro” per farlo scoprire a sua figlia, Silcoff ha deciso di tentare. Sua figlia ha accettato – ovviamente – cento dollari per leggere, entro un mese, “L’estate nei tuoi occhi” di Jenny Han (Rizzoli, 2023), avendo già visto e amato la serie tv su Prime Video. Lo ha finito in una settimana, e ha chiesto alla madre di avere il sequel che ha letto in due settimane “senza costi aggiuntivi! – puntualizza Silcoff. Per l’autrice, è da considerarsi un successo. Non sa se e quanto sua figlia continuerà a leggere nella vita, ma di una cosa è sicura: insieme hanno aperto un portale per quello “spazio personale e tranquillo” che i libri regalano, e che le servirà per tutta la vita: “I soldi spesi meglio in vita mia”.