Martedì 16 Luglio 2024

Esce il seguito di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. A settembre in libreria “Due”

Pubblicato da HarperCollins Italia, l’attesissimo libro di Enrico Brizzi arriva esattamentente trent’anni dopo il primo

Copertina di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", di Enrico Brizzi (edizione Mondadori, 2016)

Copertina di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", di Enrico Brizzi (edizione Mondadori, 2016)

Roma, 16 luglio 2024 – A trent'anni esatti dalla pubblicazione di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" (Transeuropa Edizioni, 1994) di Enrico Brizzi, i lettori potranno finalmente sapere cosa è successo a Aidi e al vecchio Alex, ripartendo proprio da quell'afosa estate della loro separazione. Il prossimo 17 settembre uscirà per HarperCollins Italia "Due", il seguito del romanzo di grande successo dell’autore bolognese. 

“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” fu stampato in appena 200 copie nell'estate 1994, ma nel giro di qualche mese si trasformò in un fenomeno editoriale e di costume che esaltò e travolse i lettori di tutta Italia. Quell'esordio in tiratura limitata dell'allora diciannovenne sconosciuto Enrico Brizzi, in poco tempo è diventato un libro di culto, un evento generazionale, un rito collettivo, vendendo complessivamente due milioni di copie. E' entrato nelle antologie di letteratura al liceo ed è diventato a tutti gli effetti un classico contemporaneo.

Per la critica del tempo, Brizzi è il Salinger italiano e il suo Jack un giovane Holden che vive a Bologna. Con "Due", l’autore apre l'archivio magnetico del vecchio Alex e, mostrando per la prima volta anche il punto di vista di Aidi, rivelerà che cosa è accaduto dopo la separazione dei due protagonisti che hanno fatto battere il cuore di milioni di lettori. Brizzi ha ripreso in mano la storia proprio nel punto in cui l'aveva lasciata.

“Dopo il successo di 'Jack Frusciante è uscito dal gruppo' subii pressioni molto forti da editori e produttori cinematografici perché ne scrivessi il seguito, ma ho sempre preferito dedicarmi ad altre storie – ha raccontato Brizzi – Ancora a distanza di trent'anni i lettori mi chiedono che fine hanno fatto il vecchio Alex e la soave Adelaide, e l'affetto nei loro confronti è commovente; c'è chi scrive di aver dato ai figli i loro nomi, chi mi ringrazia per avergli fatto conoscere Bologna, oppure determinati autori e musicisti citati nel romanzo, chi ne parla addirittura come del libro fondamentale della propria vita. Non so da dove nasca l'urgenza di raccontare una certa storia, ma so che è insopprimibile”.