Mercoledì 28 Agosto 2024

Cussler fu “scoperto“ per uno strategemma

Clive Cussler, celebre scrittore d'avventura, ha lasciato un segno indelebile nel mondo della letteratura con le sue storie avvincenti e la creazione della NUMA. La sua genialità lo ha portato al successo, mantenendo un segreto con il suo agente fino alla fine.

Cussler fu “scoperto“ per uno strategemma

Clive Cussler, celebre scrittore d'avventura, ha lasciato un segno indelebile nel mondo della letteratura con le sue storie avvincenti e la creazione della NUMA. La sua genialità lo ha portato al successo, mantenendo un segreto con il suo agente fino alla fine.

Clive Cussler è stato un ineguagliabile scrittore d’avventura contemporaneo. Era un omone grande e grosso, simpatico e brillante, con uno sguardo attento e vispo. Amava talmente tanto le storie con cui incantava i lettori che, nella vita, cercava di replicarle. Tanto è vero che creò la NUMA, una compagnia specializzata in recuperi di antichi relitti e presente in quasi tutti i suoi scritti. Era un collezionista di auto e aerei antichi che, spesso, facevano capolino nei suoi romanzi che avevano come protagonista Dirk Pitt. Spesso, nella quarta di copertina, Clive si faceva ritrarre sulle sue auto d’epoca. "Quando mi verrai a trovare a Telluride (significa “to the hell you have to ride“ – devi cavalcare sino all’inferno per arrivarci), Marco, ti farò vedere le mie auto", mi ripeteva spesso.

Così, quello che era per me un mito della scrittura, diventò dapprima un compagno nella collana i Maestri dell’Avventura di Longanesi, e poi un amico. A Telluride non sono mai andato, ma ogni volta che Clive capitava in Italia trascorrevamo piacevoli giornate insieme. Con Cussler – grande estimatore della cucina italiana e ottima forchetta – intrattenevo, poi, uno scambio a distanza culinario: io gli spedivo il mio pesto appena fatto con le foglioline del basilico di Prà del mio orto e lui rispondeva con improponibili salse americane. La cosa è andata avanti per anni.

Cussler, come ogni scrittore quando è alle prime armi, non riceveva mai risposta dalle agenzie letterarie (negli Stati Uniti la figura dell’agente è indispensabile) alle quali inviava i manoscritti. Una sera si trovò per puro caso a cena con un famoso agente teatrale che, nella discussione, affermò di conoscere il più importante agente letterario statunitense. Il giorno seguente Cussler si recò in una tipografia e si fece stampare una carta da lettere recante il nome del broker d’attori. Indirizzò quindi a Peter Lampack, il maggiore agente letterario americano, una lettera che diceva più o meno così: "Come tu sai non mi occupo di scrittori, ma di attori. Ho letto quasi per caso i lavori di questo Cussler e li ho trovati incredibilmente validi…"

Letti i manoscritti, Lampack li giudicò travolgenti. Chiamato Cussler in sede, gli propose un contratto che credo sia ancora attivo a tutti gli effetti. Clive, sulla vicenda, mi confessò un rammarico: tra lui e Lampack si generò una splendida amicizia, ma Cussler non confessò mai al suo agente, sino a che Peter rimase in vita, la sua malefatta a fin… di un centinaio di milioni di copie vendute nel mondo. Così, serbando questo segreto per l’agente, Cussler se ne è andato alcuni anni fa, portando con sé i suoi personaggi e le sue splendide avventure. Chissà se lui e Lampack si sono ritrovati lassù da qualche parte e, davanti a un foglio con l’intestazione non veritiera, si sono raccontati la verità su di un successo planetario.