New York, 18 ottobre 2024 – “Vogliamo essere l'azienda che difende e protegge il lavoro dei creatori umani, aiutandoli anche a navigare nel mondo dell'I.A. e a trarne profitto”. Lo ha affermato Trip Adler, co-fondatore e amministratore delegato di Created by Humans, una start up il cui obiettivo è supportare gli scrittori nel concedere in licenza le loro opere perché siano utilizzate da parte di aziende di intelligenza artificiale. Di recente, la società ha stretto una partnership con la Authors Guild, la più grande e antica associazione di scrittori professionali negli Stati Uniti.
La notizia della partnership non arriva in un momento a caso: come scrive il New York Times, “Internet è già invaso da libri generati da I.A., e chatbot sofisticati possono generare istantaneamente riepiloghi dettagliati di libri e produrre materiale nello stile di scrittori popolari”. Per questo motivo, tutelare i diritti di autori e autrici assume sempre maggiore importanza. La Authors Guild ha assunto una posizione aggressiva contro l'uso non autorizzato di libri da parte delle aziende di I.A. per addestrare grandi modelli linguistici, specialmente per quanto riguarda i chatbot. L'anno scorso, l’organizzazione ha presentato una causa legale collettiva a nome degli autori contro OpenAI e il suo partner, Microsoft, sostenendo che l'uso dei libri per addestrare il chatbot di Chat GPT senza licenza dei diritti equivale a una violazione del copyright.
Come riporta il quotidiano statunitense, appoggiando la piattaforma di Created by Humans “la Authors Guild riconosce implicitamente che non si può evitare la perturbazione che l'I.A. ha scatenato nel settore dei libri. Attraverso la loro partnership, l’organizzazione aiuterà Created by Humans a sviluppare webinar informativi per gli autori, spiegando loro come funziona la concessione di licenze e quali sono le loro opzioni”. Secondo Mary Rasenberger, amministratore delegato della Authors Guild, questa operazione garantirebbe ad autori ed editori un maggiore controllo sulle proprie opere, oltre che una compensazione e la possibilità di dire di no. A quanto pare, diverse aziende di I.A. hanno già espresso interesse per la concessione di licenze attraverso la piattaforma, ha affermato Adler.
Il romanziere Douglas Preston, ex presidente della Authors Guild, ha detto che molti scrittori che conosce sono diffidenti nei confronti delle licenze I.A. e temono che possano dare ulteriore carburante alle aziende di intelligenza artificiale. Preston è più ottimista e intende concedere in licenza i suoi libri tramite la start up Created by Humans, ma nonostante ciò è preoccupato per i testi generati dall'intelligenza artificiale che utilizzano il suo stile o i suoi personaggi: “Potrebbe succedere che l'I.A. inizi a creare opere che competono direttamente con me sul mercato – ha detto al NYT – e di certo non lo vorrei.”