Sabato 18 Gennaio 2025
LORENZO GUADAGNUCCI
Libri

Classici, saggi, soprattutto belli: è Palingenia

Una nuova casa editrice propone gioielli letterari dimenticati e non solo (memoir, teatro, ragazzi), “confezionati“ con l’antica cura dei pezzi unici

La lettrice di Fragonard (1776). In alto il logo di. Palingenia, e alcuni suoi titoli

La lettrice di Fragonard (1776). In alto il logo di. Palingenia, e alcuni suoi titoli

Chi ama i libri si riconoscerà facilmente in quest’aforisma di Giuseppe Pontiggia (1934 - 2003), scrittore, saggista e grande bibliofilo: "Nessun oggetto è perfetto come il libro, che è insieme effetto e causa di tante esperienze: viaggi, avventure, fantasie, desideri, pensieri, storie, personaggi, mondi". Pontiggia è fra i dichiarati ispiratori (e anche fra gli autori) di una neonata casa editrice che ne sposa l’aforisma e non teme di entrare nell’affollato sistema editoriale con un progetto più che ambizioso: proporre classici della letteratura più o meno dimenticati, ma anche la migliore saggistica in grado di sopravvivere al tempo che scorre, e libri per ragazzi, romanzi dell’Estremo oriente, e poi memoir, testi teatrali, insomma tutti i generi e le specialità; libri “confezionati“ come una volta, con la cura che si riserva ai pezzi unici, la carta di migliore qualità, le copertine in cartonato telato con sovracoperta, le illustrazioni raffinate e mai gridate.

La casa editrice si chiama Palingenia e prende il nome da un uccello acquatico, si legge nell’auto presentazione, "delicato come una libellula, che in una celebre incisione di Albrecht Dürer rappresenta il legame fra cielo e terra, sacro e profano, macrocosmo e microcosmo". Palingenia evoca anche una rinascita, una rigenerazione dell’editoria, e infatti la casa editrice aspira a mettere insieme un catalogo "di sicuro approdo per lettori appassionati, esigenti, eclettici".

Un’occhiata ai primi titoli e un contatto diretto con “l’oggetto libro“ permettono di farsi un’idea del progetto, che dovrà stare sul mercato, avendo alle spalle una società che ha come presidente Giorgio La Malfa e come amministratore delegato Pierangelo Dacrema, mentre la direzione editoriale è affidata a Giancarlo Maggiulli, per 37 anni editor di Adelphi.

L’esordio di Palingenia è stato con Franz Kafka e la prima delle tre opere pubblicate con lo scrittore praghese ancora in vita, Contemplazione, una raccolta di diciotto prose poetiche, tradotte da Margherita Belardetti e presentate col testo originale a fronte e una nota di Roland Reuß. "È un Kafka sorprendente rispetto a quello più conosciuto dei romanzi", dice Maggiulli, e a corredo del libro, nelle presentazioni, c’è il giudizio che ne diede Robert Musil: "In Contemplazione c’è qualcosa della coscienziosa malinconia con cui un pattinatore su ghiaccio esegue le sue lunghe giravolte e figure".

Musil è anche fra gli autori di Palingenia, con la raccolta di racconti Tre donne di prossima uscita, a segnalare una speciale attenzione per la letteratura dell’Europa di mezzo (vedi il memoir di Herta Pauli In esilio anche il mio cuore, dedicato all’Anschluss del 1938, quando Hitler impose alla “sua“ Austria di unirsi alla Germania nazista).

Ma fra i libri in arrivo più attesi c’è il romanzo Fondali profondi della scrittrice cinese Dong Lai, classe 1990, un testo che inaugura la collana “Il fondaco d’Oriente“, richiamo diretto a Venezia, come tutte le collane – “I canali“, “I ponti“, “Le fondamenta“, “I campi“ e “I campielli“ e altre ancora – perché a Venezia è nata l’idea della casa editrice con i primi conciliabili fra i fondatori proprio nei pressi della casa che fu di Aldo Manuzio, nume tutelare della moderna editoria.

Insomma, c’è del romanticismo nel progetto di Palingenia, ma anche la concreta ricerca di uno spazio di mercato, con libri relativamente costosi (fra i 25 e i 30 euro), per lettori, appunto, "appassionati, esigenti, eclettici". Lettori che potranno gustare le singolari, brevissime storie illustrate di Tomi Ungerer – Papà Snap e le sue storie stravaganti, collana “L’altana“, uscito originariamente nel 1971 – o perdersi nelle pagine di un lettore al quadrato qual era Pontiggia: Un libro che divorerei raccoglie pareri di lettura scritti per gli editori Adelphi e Mondadori. Ce ne sono di gustosi, di sorprendenti, di memorabili. The certificate di Isaac Bashevis Singer, per esempio, "riesce attarverso una folla di personaggi a evocare il tumulto di un’epoca e insieme l’avventurosità, grottesca e paradossale, dei destini individuali". E se Sodomie in corpo 11 di Aldo Busi è un’opera "che rivela non solo il talento e l’orgoglio, ma anche il coraggio di essere uno scrittore", il giudizio sui Saggi di Rodolfo Wilcock può essere inteso come un programma editoriale: "La raccolta è un esempio così splendido e insolito di fare critica divertendosi e divertendo il lettore che sarebbe un peccato non pubblicare".