Martedì 26 Novembre 2024
COSTANZA CHIRDO
Libri

Caso Caffo. Fumettibrutti e Siverio non parteciperanno a “Più Libri Più Liberi”

Nonostante il ritiro del filosofo, accusato di maltrattamenti alla ex-compagna, dalla fiera dell’editoria a Roma, le scrittrici si schierano: “Serve una presa di posizione forte e chiara. Questa società ci uccide”

Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti

Roma, 26 novembre 2024 – "Non verrò a Più Libri Più Liberi”. Queste le parole al centro della prima slide del post di Fumettibrutti, pseudonimo di Josephine Yole Signorelli, pubblicato ieri sera su Instagram. “Ci penso da giorni a come scrivere queste parole, mi aspettavo delle scuse e un cambio di rotta nelle intenzioni che purtroppo, ad oggi, non è arrivato” ha continuato. Come annunciato ieri sera, la fumettista ha deciso di non partecipare alla Fiera della Piccola e Media Editoria, che si terrà a Roma dal 4 all’8 dicembre, a causa dell’invito al filosofo Leonardo Caffo da parte della direttrice artistica Chiara Valerio. E non è stata la sola.

Da giorni monta la polemica intorno al caso Caffo e alla sua prevista partecipazione a “Più Libri Più Liberi”. Caffo ha un processo in corso, accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. Sebbene sia ancora in attesa della sentenza, l’invito di Valerio al filosofo, che avrebbe dovuto presentare il suo nuovo saggio “Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio” (Raffaello Cortina Editore) il 7 dicembre, è da subito risultato dissonante con i temi dell’edizione 2024 della fiera, dedicata a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio diventata simbolo della lotta contro la violenza sulle donne da novembre 2023, e a Giacomo Gobbato, ammazzato lo scorso settembre per aver provato a difendere una donna che era stata aggredita.

In seguito a varie proteste e richieste di boicottaggio, la scorsa settimana Caffo ha annunciato il ritiro della sua partecipazione a “Più Libri Più Liberi”: “Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro” ha detto. Due post su Instagram della pagina della fiera, a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, hanno ufficializzato le scuse: “Abbiamo sbagliato e ferito, oltre le nostre intenzioni” hanno scritto le organizzatrici e gli organizzatori, aggiungendo che metteranno a disposizione quattro sale – compresa quella in cui avrebbe dovuto parlare Caffo – per quattro possibili appuntamenti aperti con centri antiviolenza, associazioni, gruppi e singole persone “che vogliono contribuire alla discussione contro la violenza di genere”.

Tuttavia, questo non è bastato a fermare polemiche o autrici come Fumettibrutti che hanno deciso di non partecipare più alla fiera. “Tanti anni fa – racconta nel post ig – Nella città in cui vivo sono stata st****a. Ne ho parlato e scritto abbastanza, ho anche raccontato come i carabinieri mi sconsigliarono di denunciare il mio aggressore, pensando così di aiutarmi. Mi dissero che 'tanto non credono manco alle donne'. Questa storia ha bruciato dentro di me per anni, fino a quando non ho scoperto la frase: 'Sorella io ti credo'”. La vignettista prosegue invitando “tutte e tutti a una riflessione su ciò che è stato detto e scritto, perché il discorso sulla violenza di genere non è e non può essere un argomento di dibattito, ma richiede una presa di posizione forte e chiara contro una società che la alimenta e ci uc***e”.

Anche Giulia Siviero, giornalista e autrice del saggio "Fare femminismo” (Nottetempo, 2024), ha annunciato su Instagram il suo ritiro da questa edizione di “Più Libri Più Liberi”: “Avrei dovuto presentare un libro che parla di autodifesa femminista edito da Viella. E avrei dovuto parlare del mio, di libro, che raccoglie alcune delle pratiche dei femminismi più radicali. Tra queste anche quella della sottrazione, del disertare per andare altrove, del non esserci quando non esserci è necessario. E dunque: sento come necessario, per me, non partecipare a Più Libri Più Liberi dopo l’invito che è stato rivolto a Leonardo Caffo – ha scritto – Evocare la presunzione di innocenza, che è un principio non trattabile, qui non c’entra niente soprattutto quando nei casi di violenza maschile, proprio questo principio viene strumentalizzato per silenziare, svilire e screditare le donne che coraggiosamente prendono parola”.

“Io penso che Chiara Valerio abbia commesso una serie di errori provocando un disastro comunicativo – ha commentato Vera Gheno, sociolinguista, traduttrice e saggista – Secondo me l’invito è stato inopportuno, la dissonanza tra il reato di cui è imputato Caffo e la titolazione a una giovane donna morta per femminicidio è troppo forte” ha scritto. Le azioni e i commenti di Valerio hanno creato particolarmente scalpore proprio perché provenienti da una scrittrice nota per il suo impegno nella causa femminista, anche nel nome dell’amica Michela Murgia con cui ha condiviso molte battaglie. Anche l’ex disegnatore di “Dylan Dog” Roberto Recchioni si è espresso sulla vicenda, supportando la scelta di Fumettibrutti di non partecipare alla fiera: “Forse sarebbe il caso di stare più attenti – ha scritto in un post, in riferimento a manifestazioni simili – Senza gli autori, siete solo dei grossi temporary shop”.